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Germania, manifattura a picco: e la crisi tedesca spinge a fondo l’economia europea

In Germania, finora considerata locomotiva economica dell’Europa, è stato registrato un netto calo nell’indice Pmi. Le performance tedesche hanno trascinato il resto dell’Eurozona: la crescita del comparto privato nell’area dell’euro è diminuita a settembre al livello più basso dal giugno del 2013.
A cura di Davide Falcioni
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La crescita del comparto privato nell'area dell'euro è diminuita a settembre al livello più basso dal giugno del 2013. E' quanto emerge dalla prima stima dell'indice PMI composito di Markit pubblicato stamattina. L'indice mensile si attesta a 50,4 punti a settembre contro il 51,9 di agosto. Secondo Markit le società prese in esame "sono ancora preoccupate per le guerre commerciali e le tensioni geopolitiche, compresa la Brexit", mentre il generale indebolimento dell'economia nell'area dell'euro "è principalmente derivato da un'accelerazione della contrazione nel settore manifatturiero". Anche il settore dei servizi ha registrato uno dei suoi livelli più bassi dal 2014.

Germania, indice PMI mai così male dal 2009

Anche in Germania, finora considerata locomotiva economica dell'Europa, il calo è stato sensibile: a settembre infatti l'indice Pmi è sceso a 41,44 contro il  43,5 di agosto a fronte di una stima degli analisti consultati da Bloomberg di 44. Come spiega Il Sole 24 ore "l'indice Pmi per il settore dei servizi è sceso invece a 52,5 punti da 54,2 punti di agosto scorso. L'indice composito, che fa da sintesi tra i due, è calato a sua volta sotto quota 50, a 49,1 punti, dai 51,7 di agosto. La soglia di 50 è lo spartiacque fra miglioramento e peggioramento". Per la Germania di tratta della flessione più forte dal giugno 2009 e del nono mese consecutivo di cali.

Le cattive performance dell'economia tedesca hanno trascinato anche il resto dell'Eurozona, che si è avvicinata a livelli di stagnazione, alla fine del terzo trimestre, con il più rapido crollo della domanda di beni e servizi da sei anni a questa parte. Secondo Ihs Markit gli indici Pmi hanno evidenziato una flessione del manifatturiero a 45,6 (da 47 ad agosto), indicando la più debole espansione della produzione manifatturiera e terziaria da giugno 2013 e il Pmi composito a 50,4 (da 51,9 ad agosto), il valore minimo in 75 mesi. Più contenuta la diminuzione del Pmi delle Attività Terziarie nella zona Euro a 52 (53,5 ad agosto) ai minimi da 8 mesi. In questo quadro calano nel frattempo anche la crescita occupazionale e la fiducia sulle prospettive future è rimasta ai livelli più bassi in sette anni.

Pessimismo per futuro a causa di guerre commerciali e Brexit

Il deterioramento dell'attuale situazione economica, spiega il report, è stato abbinato all'attuale pessimismo sulle prospettive future, con apprensione in merito alle guerre commerciali e alle ansie geopolitiche, soprattutto Brexit, esasperando i timori di un peggioramento delle prospettive di crescita economica e delle condizioni future della domanda, sia a livello nazionale che globale. Il deterioramento registrato a settembre è stato causato dal peggioramento della recessione del settore manifatturiero, con la produzione in calo per l'ottavo mese consecutivo ed al ritmo più rapido da dicembre 2012.

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