Dal 3 giugno i contribuenti italiani sono “liberi dalle tasse”

Dal 3 giugno gli italiani inizieranno a guadagnare. Secondo uno studio effettuato dalla Cgia di Mestre, fino al 2 giugno i contribuenti italiani lavorerebbero per pagare le tasse allo Stato italiano, in media 12 giorni in più all'anno rispetto a un lavoratore tedesco e 30 giorni in più rispetto a un inglese.
La Cgia di Mestre, attraverso un calcolo teorico, ha quindi misurato, prendendo come riferimento la ricchezza prodotta da partite iva, dipendenti e imprenditori e il carico fiscale totale presente nel Belpaese, quanti giorni sono necessari al fine di ottemperare tutte le scadenze fiscali imposte: su 365 giorni totali, 154 sono destinati a essere impiegati per pagare le tasse, i restanti per guadagnare. Dallo studio si evince inoltre che nel 2016 verranno impiegati 3 giorni in meno rispetto ai 157 dell’anno scorso, ma 5 in più rispetto a 20 anni fa e 7 in più rispetto al 2006.
Da domani, quindi, partite Iva, imprenditori e dipendenti finiranno di lavorare per lo Stato e cominceranno a guadagnare per sé e per le proprie famiglie. Rispetto all’Europa, nel 2015, il giorno di liberazione fiscale è arrivato in Italia in media 11 giorni dopo. Peggio di noi, nell'Eurozona, i francesi che in media lavorano 174 giorni all'anno per pagare il fisco. I tedeschi si attestano a 145 giorni, 137 giorni gli olandesi, 127 gli inglesi e 126 gli spagnoli.
Per ottenere i risultati presentati, il centro studi della Cgia di Mestre ha preso in esame il Pil nazionale 2015 dei singoli Paesi Ue, calcolato attraverso la nuova metodologia adottata dall’Eurostat, e lo ha suddiviso per 365, il numero dei giorni contenuti in un anno, ottenendo così il dato medio giornaliero. Considerando poi il gettito di contributi, imposte e tasse che i contribuenti europei hanno versato lo scorso anno al proprio Paese di residenza, l'ammontare è stato suddiviso per il Pil giornaliero e attraverso quest'ultimo dato è stato possibile calcolare il "Tax Freedom day" di ogni paese dell'Eurozona.