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Da oggi gli operai smettono di pagare le tasse: da domani si inizia a guadagnare

Il calcolo della Cgia di Mestre che ha stimato per domani il “giorno di liberazione fiscale. Dal 1° gennaio al 12 maggio tutti i soldi che abbiamo guadagnato, tra TASI, canone Rai, IRPEF, ect., sono finiti nelle casse del Fisco. Quasi 10mila euro.
A cura di Biagio Chiariello
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Domani, 13 maggio 2015, “gli operai italiani non lavoreranno più per il fisco italiano”. Lo scrive la Cgia di Mestre, sottolineando che dopo 132 giornate lavorative, potranno festeggiare la "liberazione fiscale". L’associazione degli artigiani ha infatti esaminato il reddito disponibile di un operaio tipo (quindi con una famiglia a carico e uno stipendio netto mensile di circa 1.500 euro, che con il bonus degli 80 euro sale a 1.631 euro) e lo ha diviso per i 365 giorni dell'anno, ottenendo il salario quotidiano. Poi, calcolando l'ammontare della pressione fiscale è arrivata a conclusione che prima di poter mettere qualcosa da parte bisogna lavorare 132 giorni all'anno. Insomma quasi la metà del tempo e del guadagno lavorativo di un operaio in Italia finisce nelle casse del Fisco per le tasse. La Cgia fa però notare che gli impiegati con redditi superiori ai 24mila euro inizieranno a guadagnare veramente solo dal 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus Renzi dovranno lavorare per il fisco italiano per 173 giorni. Dalla Cgia fanno poi notare che sul calcolo del giorno di ‘liberazione fiscale’ 2015 grava comunque l'incognita della tassazione locale.

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Per Giuseppe Bortolussi, il segretario della Cgia, un modo per liberarsi prima delle tasse c'è: "Contraendo in maniera strutturale la spesa pubblica improduttiva possiamo ridurre anche le tasse. Per far questo è necessario riprendere in mano il federalismo fiscale che, a mio avviso, è l’unica strada percorribile per raggiungere questo obbiettivo. Infatti, le esperienze europee ci dicono che gli stati federali hanno un livello di tassazione ed una spesa pubblica minore, una macchina statale più snella ed efficiente ed un livello dei servizi offerti di alta qualità”. Rispetto all'anno scorso, spiega ancora, "il bonus mensile degli 80 euro è stato reso permanente. Rispetto al 2014, il guadagno netto annuo è di 320 euro. L’anno scorso, infatti, questa misura di alleggerimento fiscale ha esperito i suoi effetti solo a partire dal mese di maggio, quest’anno, invece, dal mese di gennaio. Va altresì segnalato che dal 2015 c’è una lievissima riduzione delle accise sui carburanti, pari a 0,24 centesimi al litro, che diventano 0,29 se si considera anche il risparmio Iva".

Bortolussi precisa poi che "nella nostra simulazione sono state riproposte le medesime aliquote utilizzate per il 2014, non disponendo in questo momento di informazioni oggettive Tuttavia, non si può ignorare che i Comuni, ad esempio, a fronte delle esigenze di bilancio, potrebbero decidere di aumentare la Tasi, l’addizionale Irpef o l’Imu. Ulteriore elemento di preoccupazione sono le clausole di salvaguardia, in particolare quelle previste dalla Legge di Stabilità 2015. Si ricorda, infatti, che se la Commissione europea non approverà le nuove regole in materia di fatturazione verso la pubblica amministrazione (split payment) e verso la grande distribuzione (estensione del reverse charge), per reperire 1,7 miliardi di euro è previsto l’aumento delle accise sui carburanti".

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