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Borsa italiana del 13 marzo 2023: Milano chiude a -4%, crollano le banche, Spread a 190 punti

Le notizie del 13 marzo 2023 sull’andamento della borsa italiana dopo il crac di Svb in Usa: Ftse Mib continua a perdere, calano gli indici di tutte le banche, sale lo spread.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Milano chiude a meno 4,03% a 26.183 punti. Oltre 24 miliardi in fumo, in termini di capitalizzazione, e una seduta da dimenticare per il Ftse Mib. Nel lunedì nero dopo un weekend caratterizzato dalle notizie sul crac della Silicon Valley Bank, che ha influenzato fortemente i mercati nonostante le rassicurazioni arrivate dal presidente americano Joe Biden e dal commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni, le Borse europee sono in grande difficoltà. Le parole dell'ex presidente del Consiglio italiano sul fatto che non esista un rischio contagio in Europa dopo il fallimento della sedicesima banca americana, infatti, non sono bastate. E mentre si vedono i primi effetti del crollo con la chiusura della Signature Bank, la Borsa di Milano registra la perdita maggiore a livello europeo. Lo spread tra Btp e Bund chiude a 190 punti, con il rendimento del decennale italiano che resta stabile al 4,19%.

La chiusura della borsa di Milano venerdì 13 marzo

L'indice Ftse Mib ha chiuso a meno 4,03% a 26.183 punti, dopo una giornata fortemente negativa frutto dell'onda lunga del crac della Silicon Valley Bank. Questa mattina Piazza Affari aveva aperto con un lieve calo dello 0,29% a 27.201 punti, poi il lunedì nero che ha condizionato le Borse d'Europa. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso invece in leggero calo rispetto all'andamento di giornata a 190 punti base, pur in rialzo rispetto all'apertura a 181.

I titoli migliori e peggiori della giornata a Piazza Affari.

Quanto perdono in Borsa i titoli delle banche dopo il crac di Svb

È stata una giornata altrettanto nera per le banche italiane. Sul listino Banca Mediolanum cede il 7,25%, Banco Bpm il 7,77%, Bper Banca il 9,14%, Finecobank il 5,61%, Intesa Sanpaolo il 5,78%, Mediobanca il 4,38%, Unicredit l'8,49%. Si tratta ovviamente dell'effetto del crac della Silicon Valley Bank, su cui poco hanno potuto le parole di rassicurazione del commissario Gentiloni.

La situazione a Wall Street e nelle altre Borse europee

La Borsa italiana è stata la più colpita, ma anche nel resto d'Europa la situazione non è meno pesante. Il Cac 40 di Parigi chiude con un meno 2,9% a 7.011,50 punti. Il Dax 30 di Francoforte perde il 3,01% a 14.963,55 punti e il Ftse 100 di Londra il 2,67% a 7.541,10 punti. Malissimo anche l'Ibex 35 di Madrid, che cede il 3,54% a 8.956,39 punti e l'Aex di Amsterdam il 2,12% a 727,25 punti. Discorso diverso negli Usa, dove Wall Street procede in rialzo dopo circa tre ore di scambi. Il Nasdaq guadagna l'1,29% a 11.282,82 punti, lo S&P 500 lo 0,64% a 3.886,31 punti e il Dow Jones lo 0,55% a 32.084,06 punti.

Crac Svb, le parole di Biden e Gentiloni e la reazione dei mercati

Le parole di Biden sono servite forse a rassicurare il mercato statunitense, ma hanno avuto ben poco effetto su quello europeo. Il presidente americano ha garantito che nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti. Allo stesso modo le dichiarazioni di Gentiloni non hanno tranquillizzato gli investitori, vista la chiusura pesantissima per le Borse europee. Il commissario Ue all'Economia ha invece garantito che non c'è alcun "rischio contagio" in Europa. Ma è stato comunque un lunedì nerissimo nel Vecchio Continente, con 291 miliardi di capitalizzazione bruciati e tutte le Borse in calo.

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