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Addio allo scontrino cartaceo, arriva il documento commerciale: cosa cambia per i consumatori

Con l’arrivo dello scontrino elettronico, ora obbligatorio per tutti gli esercenti, non esiste più il vecchio scontrino cartaceo. Che viene, in realtà, sostituito da un documento commerciale di vendita che differisce in parte, per le sue funzioni, dal classico corrispettivo. Andiamo a vedere cosa cambia per i consumatori.
A cura di Stefano Rizzuti
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Lo scontrino elettronico è obbligatorio dal primo gennaio 2020 per tutti gli esercenti e gli operatori economici. Il che vuol dire che non esiste più il vecchio scontrino cartaceo, sostituto da quello elettronico e da un documento commerciale di vendita o prestazione. Lo scontrino elettronico è obbligatorio già da luglio per i negozianti con volume d’affari superiore a 400mila euro. Ora, invece, riguarda tutti gli operatori economici che emettono ricevute fiscali, compresi gli artigiani. Riguarda, in totale, oltre due milioni di attività.

Scontrino elettronico, cosa cambia per i consumatori

Per i consumatori non cambia molto, almeno a livello pratico. Non si riceve più lo scontrino cartaceo, che praticamente non esiste più. Al suo posto viene emesso un documento commerciale che non ha valore fiscale, ma che può essere conservato per la garanzia e per un eventuale cambio merce. Lo scontrino verrà invece inviato direttamente dai negozianti all’Agenzia delle Entrate tramite i nuovi registratori di cassa. In realtà una cosa simile allo scontrino ci sarà ancora ed è il documento commerciale, che ha anche lo scopo di effettuare i controlli immediati sugli acquisti effettuati.

Il documento commerciale sostituisce anche la ricevuta fiscale e certifica l’acquisto, diventando inoltre titolo per l’esercizio dei diritti di garanzia. Così come è il titolo da impiegare per la deduzione dei costi sostenuti e per la detrazione degli oneri Irpef. Per i negozianti c’era da adeguarsi cambiando i registratori di cassa. L’altra novità è che non devono più tenere il registro dei corrispettivi, poiché con la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica i dati si sostituiscono agli obblighi di registrazione delle operazioni. Inoltre non servirà conservare le copie dei documenti commerciali.

Cosa deve contenere il documento commerciale

Il documento commerciale deve contenere alcune indicazioni: data e ora di emissione; numero progressivo; ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome dell’emittente; numero di partita Iva dell’emittente; dove si trova l’esercizio; descrizione dei beni ceduti e dei servizi resi; ammontare del corrispettivo complessivo e di quello pagato. Il documento deve essere emesso con i registratori telematici anche su un supporto cartaceo, quindi, che deve essere leggibile e conservabile nel tempo. Il documento si deve poter emettere anche in forma elettronica, ma in questo caso il destinatario deve essere d’accordo al rilascio elettronico.

Si avvicina la lotteria degli scontrini

L’introduzione del documento commerciale doveva essere accompagnata dalla lotteria degli scontrini, permessa proprio dai corrispettivi elettronici con i nuovi registratori di cassa. Il decreto fiscale, però, ha rinviato l’inizio della lotteria dal primo gennaio al primo luglio 2020. Quando si effettueranno acquisti, a partire da luglio, chi vorrà potrà partecipare con un proprio codice all’estrazione mensile di premi da 10mila, 30mila e 50mila euro. A cui si aggiungerà un super-premio annuale. Chi effettuerà i pagamenti con carte e bancomat avrà più possibilità di vincere alla lotteria degli scontrini.

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