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Ebola, torna la paura: infermiere italiano positivo al test. Era in Sierra Leone

L’uomo, operatore di Emergency, era rientrato in Sardegna dalla Sierra Leone. Ora dovrebbe essere trasferito a Roma.
A cura di Biagio Chiariello
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Qualche giorno fa Gino Strada aveva detto che l’Ebola era ormai sconfitto. E invece oggi si torna a parlare del virus che ha fatto migliaia di morti in Africa. Un infermiere di Emergency di 37 anni, che ha prestato servizio in Sierra Leone, è risultato positivo al test Ebola eseguito presso il centro "Lazzaro Spallanzani" di Roma. Lo rende noto il ministero della Salute. L’uomo è ricoverato da 48 ore presso il nuovo reparto di malattie infettive dell'ospedale di Sassari. Un velivolo 130 dell'Aeronautica militare, in assetto di “biocontenimento assoluto”, è decollato da Pisa alla volta di Alghero per imbarcare il malato colpito, che verrà trasportato all'aeroporto di Pratica di Mare e, da qui, all'ospedale romano.  Il campione di sangue del paziente era arrivato nella Capitale dalla Sardegna, con un cargo in partenza da Olbia alle 7 del mattino. A innescare l'allarme era stato lo stesso infermiere, volontario di Emergency e rientrato dalla Sierra Leone lo scorso 6 maggio, dopo circa 4 mesi in Africa. Il 37enne infatti aveva iniziato ad accusare un lieve malessere e, conscio dei rischi, aveva deciso di isolarsi, nell’eventualità che arrivassero i primi sintomi più violenti del virus: febbre alta, mal di testa, vomito. E purtroppo così è stato.

La notizia del contagio è stata confermata anche da Emergency che ha pubblicato questa nota sul suo sito web . “Un infermiere che aveva lavorato nel Centro di cura dei malati di Ebola di Emergency in Sierra Leone è risultato positivo al test Ebola. Non appena ha manifestato i primi sintomi, domenica 10 maggio in tarda serata, il nostro collega ha applicato le procedure per l'isolamento, come previsto dai protocolli del ministero della Salute e dalle linee guida di Emergency”. "La situazione è sotto controllo, e le nostre Unità di crisi hanno funzionato perfettamente – ha assicurato alla Nuova Sardegna di Sassari l'assessore regionale della Sanità Luigi Arru –. Adesso sono in atto tutti gli accertamenti per capire se si tratta davvero di Ebola o di una semplice influenza, come potrebbe essere. Voglio rassicurare tutti cittadini, non ci sono motivi per avere alcun timore: il virus diventa contagioso solo nel momento in cui compare la febbre, che è avvenuto oggi quando il paziente non ha avuto contatti con nessuno. I protocolli sono scattati perché c’erano due parametri di rischio: febbre oltre i 38,6 e permanenza in zone con Ebola nei 21 giorni precedenti. Ma l'unico rischio reale è per questo ragazzo, che però è già nelle migliori mani possibili".

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