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Disastro GermanWings, media tedeschi: “Ritrovati i resti di Andreas Lubitz”

I resti del copilota sarebbero stati ritrovati ed identificati: il 27enne soffriva di depressione e di una malattia agli occhi.
A cura di Davide Falcioni
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UPDFATE: Licenza di Lubitz solo per addestramento di Lufthansa. La licenza di volo di Andreas Lubitz era frutto solo dell’addestramento ricevuto da Lufthansa. È quanto emerge dagli ultimi accertamenti sula vita e sulla carriere del copilota che ha fatto schiantare l'airbus della GermanWings con 150 persone a bordo. Contrariamente a quanto circolato nei giorni scorsi, il 27enne non aveva mai ricevuto la qualifica di pilota dalla Federal aviation administration statunitense, l'ente nazionale americano del volo. La Faa aveva emesso solo due certificati di iscrizione a suo nome, ma il primo era da “studente pilota” e il secondo lo qualifica come “pilota privato”, con licenza limitata ad aerei a un solo motore e alianti. Negli Usa quindi Lubitz non avrebbe potuto pilotare un aereo passeggeri.

I resti di Andreas Lubitz sarebbero stati ritrovati e identificati: lo rendono noto fonti tedesche, spiegando che il lungo lavoro di ricerca delle centinaia di uomini stia proseguendo anche in queste ore. Intanto il Corriere racconta un curioso aneddoto sulla vita del copilota, che da giovane amava far volare il suo aliante insieme al padre nel velodromo di Sisteron, sul lato opposto alla parete rocciosa su cui martedì ha fatto precipitare l'Airbus A320 uccidendo, oltre a se stesso, altri 149 passeggeri.

Nel frattempo a Dusseldorf proseguono le indagini per ricostruire cosa sia accaduto a bordo dell'aereo, ma soprattutto quali fossero le reali condizioni psico-fisiche di Lubitz. Gli investigatori hanno fatto sapere che il copilota soffriva di problemi psichici, probabilmente accentuati recentemente da una delusione sentimentale. Uno degli inquirenti ha spiegato che il 27enne soffriva di "una grave malattia psicosomatica" e di una "grave depressione e sindrome da affaticamento", oltre a una serie di problemi di vista che lo preoccupavano non poco perché avrebbero potenzialmente potuto ostacolare la sua carriera.

Gli inquirenti hanno anche diffuso ulteriori informazioni sul contenuto dell'unica scatola nera ritrovata, quella che ha registrato le voci nella cabina di pilotaggio. Secondo il Bild le ultime parole pronunciate dal comandante Patrick Sonderheimer, rimasto chiuso fuori dalla porta, sarebbero state: "Per l'amor di Dio apri la porta". L'uomo avrebbe invano cercato di sfondarla con l'ausilio di un'ascia, prima di accorgersi che ormai tutto era perduto e non c'era più niente da fare per fermare la follia di Lubitz.

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