835 CONDIVISIONI

Decreto Sicurezza, le associazioni: “Pronto modello delibera per i sindaci contro Salvini”

L’associazione Alterego – Fabbrica dei diritti ha messo a disposizione dei sindaci un modello delibera contro il decreto Salvini per permettere di iscrivere all’anagrafe i migranti con permesso di soggiorno per richiesta di asilo: “Le leggi razziste, securitarie e repressive agiscono anche e soprattutto sullo spazio delle nostre città. Dalle nostre città, dunque, deve partire una nuova resistenza”.
A cura di Annalisa Cangemi
835 CONDIVISIONI
Immagine

"Le leggi razziste, securitarie e repressive come, prima, i decreti di Minniti ed, ora, il decreto di Salvini agiscono anche e soprattutto sullo spazio delle nostre città, creano sacche di esclusione e di diritti negati. Dalle nostre città, dunque, deve partire una nuova resistenza". L'associazione Alterego – Fabbrica dei diritti ha messo a disposizione dei Comuni un modello di delibera contro il decreto Salvini per permettere di iscrivere all’anagrafe i migranti con permesso di soggiorno per richiesta di asilo. L'associazione, ha sostenuto l'iniziativa del sindaco di Palermo Orlando, e degli altri sindaci che lo hanno seguito a ruota, manifestando "la loro volontà di disobbedire al decreto legge immigrazione e sicurezza di Salvini".
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ha invitato il Capo Area dei Servizi al Cittadino, ad approfondire i profili giuridici anagrafici derivanti dall'applicazione della legge 132 del 2018, sospendendo qualsiasi procedura "che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alla procedura di iscrizione della residenza anagrafica".
"Si tratta del primo vero atto che tenta di opporsi alle previsioni contenute nel d.l. n. 113/2018 dopo la sua conversione in legge. Precedentemente, infatti, alcuni Comuni avevano dichiarato di sospendere gli effetti del decreto ma solo fino alla sua approvazione definitiva", sottolinea l'associazione.

"Per questo – continua – abbiamo pensato di elaborare un primo modello di delibera che smonti un pezzetto della legge n.113/2018 proprio nella parte in cui, prevedendo l’impossibilità per il richiedente, titolare di un permesso di soggiorno per richiesta asilo, di iscriversi all’anagrafe, si pone in piena violazione dell’articolo 26 della Convenzione di Ginevra e comporta una grave limitazione al godimento di quei diritti che la nostra Carta Costituzionale individua come diritti fondamentali". 

Proprio l'iscrizione all'anagrafe è lo strumento attraverso il quale i migranti accedono a vari servizi, come l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, oppure usufruiscono dell'assistenza sociale. Nel modello a disposizione delle amministrazioni locali si fa riferimento alla possibilità per i Comuni di istituire un albo anagrafico, citando i casi in cui i Comuni hanno già esercitato tale potere (come nel caso dei registri per le unioni civili); e ancora si cita la Convezione di Ginevra e gli articoli della Costituzione che tutelano l'iscrizione anagrafica e la giurisprudenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto il diritto alla residenza come "diritto soggettivo".
"Il tutto per dire una sola cosa alle istituzioni locali – spiegano da Alter Ego – se volete, avete tutto il potere di istituire quest'albo e garantire ai richiedenti asilo l’iscrizione anagrafica. Avete dalla vostra, la forza della ragione e la forza del Diritto".

835 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views