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Tumore, depressione e istinti suicidari, Fedez si racconta nel nuovo libro: “Non sono cambiato in meglio”

Oggi, 21 ottobre 2025, Fedez pubblica L’acqua è più profonda di come sembra da sopra (Mondadori). Dal racconto della scoperta del tumore endocrino all’ubriacatura farmacologica, passando per Sanremo 2023 e i pensieri suicidari. Qui alcuni passaggi dell’autobiografia.
A cura di Vincenzo Nasto
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Fedez – L’acqua e più profonda di come sembra da sopra
Fedez – L’acqua e più profonda di come sembra da sopra

Oggi, 21 ottobre 2025, è stato pubblicato il terzo libro di Fedez dal titolo L'acqua e più profonda di come sembra da sopra, edito da Mondadori. Arriva 9 anni dopo FAQ, a domanda rispondo e 6 anni dopo Quando sarai grande, la graphic novel edita da Fabbri editore, in collaborazione con l'illustratore Andrea Zoli. Ma perché L'acqua e più profonda di come sembra da sopra costituisce un unicum nella carriera da autore? Sicuramente perché racconta più momenti salienti nella vita del rapper, che da un mese ha deciso di utilizzare solo i podcast, i libri e la sua musica per raccontare e raccontarsi. L'autobiografia proietta non solo gli ultimi anni del cantante, anzi, nella sua timeline corrotta, con flashback del passato, racconti retrospettivi e riflessioni futuristiche, l'aspetto cronologico diventa secondario.

La scoperta del tumore endocrino e la sfiducia legata alla sopravvivenza

Ciò che appare invece predominante, è il racconto della vulnerabilità del cantante, anche attraverso gli episodi più difficili della sua vita. Per esempio, la scoperta del tumore. Il tono del racconto di Fedez – che ieri ha pubblicato la canzone Temet Nosce – appare, in quasi tutta l'opera, lucido e rassegnato, ma raggiunge il suo apice proprio nella descrizione della scoperta della malattia. Come si legge nel libro: "Tumore. Tre sillabe del cazzo. Vengono pronunciate in un secondo, ma è un secondo che rischia di cambiare totalmente il tuo mondo".

È così che si apre il capitolo Non sono cambiato in meglio, sottolineando che la diagnosi, la stessa ricevuta dal creatore di Apple Steve Jobs, non lo rassicurava: "È una forma molto rara, la stessa di Steve Jobs, notizia non molto rassicurante quando anche uno degli uomini più ricchi del pianeta, che aveva accesso alle migliori cure del mondo, non è sopravvissuto".

L'esperienza della malattia, l'uso di psicofarmaci e la comparsa della depressione

L'incontro con Gianluca Vialli, la scoperta dopo un check up di controllo trascina Fedez a una riflessione su come questo evento abbia influenzato la sua natura. Una considerazione sull'analisi stereotipata della "malattia che rende l'uomo migliore" e che Fedez rifugge con tutto sé stesso: "Essere un condannato a morte, anche se risparmiato dagli eventi, non mi ha reso una persona migliore, anzi, forse ne sono uscito più incazzato con la vita, più paranoico, più chiuso in me stesso di quanto lo fossi mai stato prima".

C'è anche un altro tema, la depressione, diventata un'ombra persistente per il rapper di Rozzano: situazione aggravata successivamente anche dall'utilizzo di psicofarmaci. Nel primo atto dell'opera autobiografica, che si aprirà prima con un prologo di Sanremo 2023, Fedez descrive come "panico antico e personale" lo stato depressivo vissuto sin da giovanissimo, traslato in rabbia quando da giovanissimo lavorava anche come commesso in un bar, "sputando nei caffè".

Dal concerto di San Siro ai pensieri suicidari: "Dormire diventava una specie di suicidio parziale"

Ma l'evento scatenante della sua "discesa", Fedez lo proietta alla fine di uno dei momenti più importanti della sua carriera: il concerto allo stadio San Siro. Poi l'arrivo della diagnosi del tumore, ma soprattutto "l'ubriacatura farmacologica" che raggiunge il suo punto di rottura durante il Festival di Sanremo 2023, quello in cui Chiara Ferragni era una delle conduttrici. Nei mesi successivi, come raccontato nel capitolo Del Suicidio, ci sono le prime immagini di ciò che verrà poi trascritto anche in Allucinazione Collettiva: "Dormire diventava una specie di suicidio parziale. Una morte a tempo. Dormire, tentare di dormire il più possibile per non vivere e, quando vivevo, percepire il peso di vivere. Pensare che svegliarti per vivere un’altra giornata è più pesante che non risvegliarsi più".

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