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Torna a Napoli il “Coreografo Elettronico” con la direzione di Laura Valente

Matteo Levaggi e Marie Chouinard sono i grandi protagonisti dell’unica rassegna di video-danza in Italia.
A cura di Massimiliano Craus
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"The rite of springs" di Marie Chouinard
"The rite of springs" di Marie Chouinard

Il "Coreografo Elettronico" riparte dalla ventesima edizione e dall'impegnativa eredità lasciata da Marilena Riccio, fondatrice sin dal lontano 1990 del primo festival della video-danza italiana. Fino a proiettarlo nel novero delle kermesse più importanti del panorama internazionale con i suoi successi provenienti da tutto il mondo. E qui sta il merito di Laura Valente, la direttrice artistica del "Coreografo Elettronico" che da questa ventesima edizione riparte con lo slancio proprio da dove si era interrotto il cammino, ovvero dai lidi di ogni dove che l'hanno reso così peculiare ed innovativo. Nato a Napoli nel 1990, organizzato dall’Associazione "Napolidanza"  con l’obiettivo di incentivare e promuovere la danza, il festival ha sempre promosso la collaborazione artistica tra  ballerini, registi, coreografi, scenografi, musicisti, video-maker e cineasti che realizzano video o lavori multimediali. In questi termini Il "Coreografo Elettronico" ha fuso il movimento del corpo, la musica e la tecnologia audiovisiva coinvolgendo oltre venti paesi con più di mille partecipanti provenienti da tutto il mondo. Il festival, ancora unico nel genere in Italia, si è imposto nel corso degli anni come uno dei più vivi riferimenti per la promozione, la diffusione e, soprattutto, la catalogazione e archiviazione dei linguaggi della danza contemporanea in formato elettronico. Il fulcro centrale della manifestazione è composto da un concorso/festival per video di diverse categorie che comprendano, a qualunque titolo, danza e movimento: dalle registrazioni di spettacoli o rielaborazioni degli stessi in studio, alle creazioni per il video, oppure film di danza o sulla danza, fiction, documentari di formato televisivo, clip di video-musica con coreografie originali e anche realizzazioni create con l’aiuto del computer per grafica, animazione e effetti speciali.

La storia del "Coreografo Elettronico" recita a caratteri cubitali che nell’ultima edizione del 2012 si  contavano ben centotrenta video in concorso provenienti da tutto il mondo. Tornando all'origine, la prima edizione dell'allora premio "Napolidanza" è stato vinto da “Tuffo nell’acqua e tonfi del cuore”, un video di dieci minuti diretto da Cinzia Romiti che è anche autrice delle coreografie insieme a Laura Balis Giambracono. Quel "tuffo" era in realtà un promovideo, nato per presentare l’omonimo spettacolo teatrale con la coreografia d’esordio del gruppo "Corte Sconta" formatosi nel 1990.

Il "Coreografo Elettronico" 2016 va nel CAOS

"SEXXX" di Matteo Levaggi, ph. Chiara Rainer
"SEXXX" di Matteo Levaggi, ph. Chiara Rainer

Il tema dell’edizione 2016 del "Coreografo Elettronico" sarà proprio il Caos. Il Festival ha come obiettivo principale quello di diffondere la cultura coreutica, il valore comunicativo della danza in un’ottica di scambi culturali tra i popoli, tema quanto mai pertinente con il vissuto della cittadinanza sociale ed artistica di tutti i continenti. E’ per questo che Caos è inteso non solo come disordine ma, soprattutto, come energia da cui tutto proviene. La danza è  un’arte espressiva con i propri valori estetici, e nel contempo esperienza di alto significato sociale e antropologico. E’ così che il Caos diventa danza corale attraverso cui ognuno può mettersi in contatto con il movimento dell’universo e recuperare un senso di appartenenza. Per il "Coreografo Elettronico" il Caos è visione all’ombra del Vesuvio:  il vulcano, tra i più famosi del mondo, urla ed erutta libertà e sensualità della danza contemporanea. Quasi a rintracciare simbolicamente un legame tra arte espressiva e vita magmatica della cultura napoletana. Ma rappresenta, soprattutto, un centro propulsore di nuove energie in una città come Napoli, che vuole lasciarsi dietro le  banali scorciatoie di asfissianti stereotipi. Ed in questi meandri si sono insinuati i commissari della giuria Vito di Bernardi (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Lea Mattarella (La Repubblica), Mariella Pandolfi (Università di Montreal), Elina Pellegrini (C.R.E.S.C.O.), Marilena Riccio (fondatrice della manifestazione), Leonardo Sangiorgi (Studio Azzurro), Roberta Scorranese (Corriere della Sera) ed Andrea Viliani (direttore del museo Madre di Napoli).

Ecco i premiati di questa ventesima edizione

"The rite of springs" di Marie Chouinard, ph. Sylvie Ann Parc
"The rite of springs" di Marie Chouinard, ph. Sylvie Ann Parc

Si parte dal "Premio miglior opera italiana" assegnato al titolo "SEXXX" di Matteo Levaggi/Davide Ferrario. Presentato al "Torino Film Festival", il lavoro di Davide Ferrario su "Sexxx" di Matteo Levaggi è un lavoro che racconta il corpo, il sesso e l'erotismo ma anche la potenza della danza come linguaggio espressivo. Un’opera a metà tra danza, documentario, fiction e video-arte, con una colonna sonora originale di Bruno Raco che si insinua tra le musiche di David Bowie, Ultravox, The Longcut ed Ooioo e contiene una serie di ricognizioni visive sul tema del corpo nudo così come è stato rappresentato nella pittura (da Tintoretto a Palma il vecchio), nel cinema e persino nel porno.

Il "Premio migliore opera straniera" è invece stato assegnato a "THE RITE OF SPRING" di Mario Rouleau/Marie Chouinard. In questo caso il regista di comprovata professionalità si confronta con uno spettacolo storico di Marie Chouinard. L’uso delle sette telecamere e l’editing sono esemplari per descrivere l’erotismo della neo-direttrice della Biennale Danza di Venezia Marie Chouinard, che richiama certi film del regista settantatreenne David Cronenberg, anche lui canadese come la coreografa, e che sembra provenire dall’estensione dello spazio dominato dal corpo e delle sue potenzialità erogene.

Non poteva mancare il "Premio  migliore performer" assegnato ad "ASPECT RATIO" di Ora2 giudicato artigianale, intelligente, ironico e fumettistico, proprio nell'ottica del conseguimento della vera evoluzione della video-danza ad opera di Ora2. E poi si passa per il giudizio della critica, notoriamente tra i più attesi di ogni festival che si rispetti.

Nella ventesima edizione del "Coreografo Elettronico" i critici hanno assegnato il "Premio speciale della critica" a "DANSEUSE/DANCER" di Isabelle Hébert. La motivazione è sintetizzata in tre righe nelle quali si fa un ulteriore uso della miscellanea tra il documentario, la danza, la psicologia ed il palcoscenico. Infatti nello spazio di un quarto d’ora questo documentario, realizzato da una creativa che conosce bene il palcoscenico e la macchina da presa, riesce a costruire un ritratto di una danzatrice straordinaria cogliendo aspetti psicologici e formali del lavoro creativo.

Infine il "Premio speciale giovani autori migliore produzione indipendente” assegnato a "SCUGNIZZO LIBERATO" di Nicola Tranquillo ed Alessandra Sorrentino, con la coreografia a quattro mani ancora di Alessandra Sorrentino e Martina Picardi. Qui Napoli entra prepotentemente nel canovaccio del festival, con una veloce e dinamica salita danzante dagli inferi, ovvero dall’ex-carcere minorile Filangieri fino alla terrazza che apre su una Napoli illuminata con il Vesuvio in bella mostra. Un’idea semplice con una qualità capace di piegare la luce naturale alla ripresa e con un interessante uso degli spazi evidentemente apprezzato dalla critica.

Ma Laura Valente, la neo-direttrice artistica del "Coreografo Elettronico", cala un ulteriore asso nella manica con la Sezione speciale "Dance in the City". Qui Laura Valente, insieme al coreografo e ballerino russo Daniel Ulbricht, principal del New York City Ballet, condurrà la danza a raccontare ed abitare le città del mondo, che faranno da sfondo alle performance artistiche di musica e movimento. La protagonista di quest'anno è proprio Napoli con il luogo simbolico del Centro direzionale, raccontato dai due danzatori e video-maker napoletani Francesco Capuano e Nicola Picardi in una simbiotica stretta tra il "Coreografo Elettronico" e la sua città natia dal titolo "Glitch Project – Visioramica – Loop!!!"

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