Testo e significato de La ghigliottina, Brunori sas canta le paure del maschio etero bianco

L'attacco di chitarra de La Ghigliottina, nuova canzone che segna il ritorno discografico di Brunori Sas, mette subito in chiaro il credito che questa canzone e probabilmente tutto l'album hanno con Riccardo Sinigallia, uno dei nostri migliori cantautori (con cui Brunori aveva collaborato ne La vita com'è). Chiariamoci, questo ritorno del cantautore calabrese è in pieno stile brunoriano, sia per il mood che per il testo, sociale e politico come ci ha insegnato in questi anni, con cambi di registro e incastri di parole che ne fanno da anni uno dei top player del cantautorato italiano. Però dietro si sente la collaborazione col cantautore romano a cui tanto deve la musica italiana, soprattutto per l'esplosione del cantautorato romano di metà anni 90, con l'apice nell'esplosione dei Tiromancino di Federico Zampaglione.
Testo di "La ghigliottina"
"Il vero lusso è la povertà"
 Mi dicevi l'altra sera a tavola
 "Il vero lusso è la povertà
 Perché il povero un sogno ce l'ha"
 Quante cose si dicono a tavola
 Che in pubblico non diresti mai
 Soprattutto da quando la ghigliottina
 Ha la lama affilata e lo sai
 Che la donna adesso è più donna
 Non è più la donna di chicchessia
 E anche dire che lei è la tua donna
 Non va mica bene, mica è roba tua
 Ti vedo un po' stanco
 Maschio etero bianco
 Fra ricatti morali, colpe ancestrali
 Monete di scambio
 Tu vorresti tornare di nuovo
 Ai bei tempi di mamma e papà
 Perché ti sembra normale
 Che non sia normale la diversità
La droga, la moda, il calcio, la figa
 Mi piace scopare, la maglia della nazionale
 Po-po-po-po-po-po
 Po-po-po-po-po-po, oh-oh-oh
E l'amore, l'amore, l'amore, l'amore
 L'amore, l'amore, l'amore
 E sempre d'amore si tratta
 Ma poi l'amore non c'è, eh-eh-eh
Il vero lusso in questi tempi di guerra
 È avere una casetta con un pezzo di terra
 Un orto e una vigna di Guarnaccino
 Due calci ad un pallone ed un bicchiere di vino
 Quante volte ho sentito parlar di campagna
 Alla gente che vive in città
 E che loda la vita bucolica
 Però in campagna, poi, mica ci sta
E l'amore, l'amore, l'amore, l'amore
 L'amore, l'amore, l'amore
 E sempre d'amore si tratta
 Ma poi l'amore non c'è
 E l'amore, l'amore, l'amore, l'amore
 L'amore, l'amore, l'amore
 E sempre d'amore si parla
 Ma poi l'amore dov'è?
È nella moda, la droga, il calcio, la figa
 Mi piace volare, la maglia della nazionale
 Po-po-po-po-po-po
 Po-po-po-po-po-po, oh-oh-oh
E l'amore, l'amore, l'amore, l'amore
 L'amore, l'amore, l'amore
 E sempre d'amore si tratta
 Ma poi l'amore cos'è?
 E l'amore, l'amore, l'amore, l'amore
 L'amore, l'amore, l'amore
 E sempre d'amore si canta
 Ma poi l'amore dov'è?
Amore qui non ce n'è (La noia, la gioia)
 Amore qui non ce n'è (Il calcio, la moda)
 Amore qui non ce n'è (Mi piace scopare)
 Amore qui non ce n'è (La maglia della nazionale)
 Amore qui non ce n'è (La moda, la noia)
 Amore qui non ce n'è (Il calcio, l'amore)
 Amore qui non ce n'è (Mi piace mangiare)
 Amore qui non ce n'è (Cantare, scopare)
 Oh-oh-oh, cosa bisogna cantare, oggigiorno?
Il significato de La ghigliottina
Brunori si conferma come uno dei più acuti osservatori e narratori della contemporaneità: nessuna instant song, ma riflessione e scrittura, quello che lo ha sempre caratterizzato. Perché il canzoniere del cantautore parla di lavoro nero, depressione, povertà, migranti(e paura) anche se questa volta sembra quasi tornare su Sabato bestiale, aggiornando quel tema. Il cantautore, infatti, questa volta racconta le paure del maschio etero bianco, ma soprattutto la paura di un mondo che cambia, che chiede attenzioni per le minoranze e la revisione di una società patriarcale (pur non nominandola mai": "Ti vedo un po' stanco Maschio etero bianco, fra ricatti morali, colpe ancestrali, monete di scambio. Tu vorresti tornare di nuovo ai bei tempi di mamma e papà perché ti sembra normale che non sia normale la diversità". Questo è probabilmente la strofa cardine, quella che introduce al pre ritornello in cui Brunori spiega cosa manca del vecchio mondo. Ma l'ipocrisia contemporanea la si legge perfettamente in un altro pugno di versi, in cui Brunori canta: "Quante volte ho sentito parlar di campagna Alla gente che vive in città E che loda la vita bucolica Però in campagna, poi, mica ci sta".
Come nasce La ghigliottina e il lavoro con Sinigallia
Su Instagram è stato lo stesso Brunori a voler spiegare "La ghigliottina": "È una canzone d'attualità e l'attualità, si sa, è sempre scivolosa. Per questo, nell'infilarmi in questo ginepraio, ho indossato un po' i panni del cronista, un po' quelli dell'autore, alternando frasi captate in giro a roba che mi è passata per la testa. La stesura definitiva è frutto di una sorta di crasi suggeritami da @riccardo_sinigallia (produttore artistico del brano), la fusione di due canzoni preesistenti che giravano intorno a temi comuni, ma senza un fuoco particolare. Il mashup invece ha tirato fuori una versione spiazzante, che per certi versi ricorda il flusso schizofrenico di immagini e suoni di uno scrolling sui social. Ci è piaciuta ed eccola qua".
 
		 
  