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San Valentino, le poesie più belle e speciali per dirsi ti amo con parole romantiche

Ogni 14 febbraio torna la festa di San Valentino, martire e patrono dei tremori misteriosi: l’epilessia e l’amore. Più noto certamente per quest’ultimo romantico patrocinio, tra corsa alle rose, alle gioiellerie e ai cioccolatini, perché non riciclare qualche regalo? Per esempio le più belle poesie d’amore: eccone 13 da recitare con vero trasporto romantico o un po’ d’ironia.
A cura di Andrea Melis
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Per il giorno di San Valentino non c'è nulla di meglio di una playlist poetica: ecco alcune tra le più belle poesie d'amore di tutti i tempi da dedicare il 14 febbraio. Sono poesie d'amore scelte per i temerari che avranno il coraggio di recitarle magari con vero trasporto, o per i più timidi, da scrivere in qualche bigliettino, nella speranza di sorprendere, emozionare e scoprire magari che un batticuore non si trova al supermarket. Con questo spirito, vi proponiamo 13 poesie di chi l’amore ha saputo prendere sul serio, o scherzarci su: da Totò a Tagore, dall’immancabile Alda Merini ai meno noti come Leo Dibes e Bukowski, sino ai viventi nostrani come Franco Arminio e Guido Catalano. Buona lettura e buona festa degli innamorati. Soprattutto agli innamorati della poesia.

Totò

‘A cunzegna

‘A sera quanno ‘o sole se nne trase
e dà ‘a cunzegna â luna p' ‘a nuttata,
lle dice dinto ‘a recchia: "I' vaco â casa:
t'arraccumanno tutt' ‘e nnammurate.

Traduzione: La consegna

La sera, quando il sole si ritira
e dà la consegna alla luna per la nottata,
le dice nell'orecchio: "Io vado a casa:
ti raccomando tutti gli innamorati".

Rabindranath Tagore

Voglio te, solo te!
Lascia che il mio cuore
lo ripeta senza fine.
Tutti i desideri che mi distraggono
di giorno e di notte
in sostanza sono fasulli e vani.

Come la notte tiene nascosta nel buio
l'ansia di luce
così nel profondo del mio cuore
senza ch'io me ne renda conto
un grido risuona:

Voglio te, solo te!
Come la tempesta cerca la quiete
mentre ancora lotta contro la quiete
con tutte le sue forze
così io mi ribello e lotto
contro il tuo amore
ma grido che voglio te, solo te.

Fernando Pessoa

Apri a chi non bussa alla tua porta
Se qualcuno un giorno bussa alla tua porta,
dicendo che è un mio emissario,
non credergli, anche se sono io;
ché il mio orgoglio vanitoso non ammette
neanche che si bussi
alla porta irreale del cielo.

Ma se, ovviamente, senza che tu senta
bussare, vai ad aprire la porta
e trovi qualcuno come in attesa
di bussare, medita un poco.
Quello è il mio emissario e me e ciò che
di disperato il mio orgoglio ammette.
Apri a chi non bussa alla tua porta.

Emily Dickinson

Che sia l'amore tutto ciò che esiste
E' ciò che noi sappiamo dell'amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore.

Arthur Rimbaud

D'inverno ce ne andremo in un vagone rosa
Con dei cuscini blu.
Staremo bene. Un nido di folli baci posa
Dove ti siedi tu.
E abbasserai le palpebre per non veder dal vetro
Fare smorfie le ombre della sera,
queste mostruosità ringhiose, branco tetro
Di lupi neri e diavolaglia nera.

A un tratto sulla guancia ti sentirai graffiata…
Un bacio come un folle ragnetto che s'agguata
nel collo scenderà…
E tu mi dirai: "Cerca!" reclinando la testa,
E a lungo cercheremo quella bestiola lesta
Che molto viaggerà…

Alda Merini

E poi fate l’amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo
i baci lenti sulla bocca,
sul collo,
sulla pancia,
sulla schiena,
i morsi sulle labbra,
le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi.

Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi,
vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita
che fino a quel momento
era stata un po’ sbiadita.

Intendo dita sui corpi,
creare costellazioni,
inalare profumi,
cuori che battono insieme,
respiri che viaggiano
allo stesso ritmo.

E poi sorrisi,
sinceri dopo un po’
che non lo erano più.

Ecco,
fate l’amore e non vergognatevi,
perché l’amore è arte,
e voi i capolavori.

Jacques Prévert

Tre fiammiferi accesi

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

Charles Bukowski

“Quando Dio creò l’amore”

Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra

Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo

Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.

Franco Arminio

La prima volta non fu quando ci spogliammo
ma qualche giorno prima,
mentre parlavi sotto un albero.
Sentivo zone lontane del mio corpo
che tornavano a casa.

Wisława Szymborska

Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.

Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

Clément Léo Delibes

Dammi la tua mano…
Vedi?
Adesso tutto pesa la metà…

Nazim Hikmet

Ti amo come se mangiassi il pane
spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia
pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il
crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.

Guido Catalano

Tu sei una
Che devi essere sempre quella forte
Ogni tanto piangi, ma di nascosto
Tipo ieri eri triste ma non me l’hai detto
Ma quando ridi muovi le montagne e scateni le maree
E certo, avrei dovuto accorgermene
Tu sei una che ti porterei a fare a palle di neve con Calvin e Hobbes
Una che i treni ti aspettano se sei in ritardo perché gli stai simpatica
Tu sei una che domani ti porterei con me nella battaglia.

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Andrea Melis (Cagliari, 1979), grafico, videomaker e scrittore, ha pubblicato articoli di cultura, interviste, inchieste e racconti per riviste e quotidiani nazionali e stranieri. Tra i membri fondatori del Collettivo Sabot, ha firmato romanzi insieme ad autori come Massimo Carlotto e Francesco Abate, tra cui Perdas de Fogu (E/O, 2008). La sua prima opera in poesia, #Bisogni, una selezione di versi autoprodotta in mille copie grazie a una campagna di crowdfunding, è andata esaurita in poco più di un mese. Il suo ultimo libro è edito da Feltrinelli, Piccole tracce di vita. Poesie urgenti (2018). Collabora come autore di testi con artisti, illustratori, fotografi, musicisti e compagnie teatrali di tutta Italia. Scrive editoriali poetici per FanPage.it
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