Raffaello, la scienza svela la Fornarina: “La ragazza di Trastevere amante del pittore”
La ragazza trasteverina, musa e amante del grande Raffaello, detta la "Fornarina", se ne va. Per fortuna non troppo lontano dalla sua sede storica, alle Gallerie Nazionali di arte antica di Palazzo Barberini, da dove partirà presto alla volta delle Scuderie del Quirinale, in cui sarà una delle star per la mostra RAFFAELLO per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del grande artista urbinate.
Motivo per cui si concludono oggi, a Roma, tre giorni di studi, indagini e approfondimenti a cura di Alessandro Cosma e Chiara Merucci sulla “Fornarina”. Per l'occasione i visitatori hanno avuto l’occasione di osservare gli esperti al lavoro sul capolavoro di Raffaello e scoprire i segreti dell’opera da vicino, attraverso riprese ad altissima risoluzione e una campagna di scansione macro della Fluorescenza dei raggi X, che hanno consentito ingrandimenti con una resa di colori, toni, dettagli, nitidezza e illuminazione mai raggiunti prima d'ora. Queste analisi consentono possibilità di conoscenza sulla natura dei pigmenti, sulle tecniche pittoriche e sullo stato di conservazione delle opere.
La Fornarina, l'amante segreta di Raffaello
Secondo la tradizione, la “Fornarina”, olio su tavola del 1520, raffigura l’amante e musa ispiratrice di Raffaello: Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere, da cui il soprannome. Secondo alcuni esperti, pare che Raffaello l'abbia realizzato per sé, negli ultimi anni della sua vita. In ogni caso, che si tratti o meno dell’amante di Raffaello, dietro il volto della giovane fornaia si nasconde una rappresentazione di Venere. Il quadro fu uno dei primi ad essere acquistato dai Barberini.
Il mistero della morte di Raffaello: sifilide o avvelenamento?
Il protagonista assoluto di questo 2020 sarà Raffaello: quest’anno, infatti, ricorre il quinto centenario dalla scomparsa del genio urbinate. Il 6 aprile 1520, lo stesso giorno del suo compleanno, il Sanzio muore dopo quindici giorni di febbre e salassi inutili. La reale causa della malattia resterà però un mistero: le ipotesi sono affascinanti, tra sifilide e avvelenamento, e contribuiscono a farci conoscere meglio anche la sua vita al di là dell’arte.
Le celebrazioni per i 500 anni di Raffaello nel 2020
Da Urbino – città natale di Raffaello Sanzio – a Milano e fino in Umbria si moltiplicano le iniziative volte a celebrare l’arte del grande artista rinascimentale per il Cinquecentenario della morte. Il 2020 sarà l’anno Raffaellesco, che attraverserà l’Italia da Nord a Sud, dopo il grande successo delle iniziative su Leonardo da Vinci. Grande attesa per la maxi mostra con oltre 200 capolavori alle Scuderie del Quirinale di Roma.