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Non esiste Natale al mondo senza uno schiaccianoci

Come da tradizione natalizia torna puntuale uno schiaccianoci per tutte le età, sin dalla stesura del racconto di E.T.A. Hoffmann “Lo Schiaccianoci ed il re dei topi” del 1816.
A cura di Massimiliano Craus
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Rebecca Bianchi ne "Lo Schiaccianoci", ph. Yasuko Kageyama
Rebecca Bianchi ne "Lo Schiaccianoci", ph. Yasuko Kageyama

Le feste di Natale portano con sé un'aria di gioia e spensieratezza, soprattutto perché è da sempre considerata una ricorrenza amata dai bambini. L'albero di Natale, il presepe e la musica sdolcinata di Piotr Ilich Ciaikovskij sono associate da due secoli a queste feste, proprio dal 1816 quando E.T.A. Hoffmann scrisse la sua opera letta e riletta a più riprese da generazioni di nonni e bambini. Tuttavia i quattordici capitoli del racconto serbano un'aria piuttosto gotica ed inquietante, proponendo al lettore una vigilia di Natale ricca di sorprese e viaggi incredibili nell'inconscio di ognuno di noi. Si scrive dei miracoli e della fiaba della noce dura che nasconde l'incantesimo della trasformazione del protagonista in uno schiaccianoci. Da qui la vittoria della battaglia ed il matrimonio di Maria nel regno delle bambole. Una storia scritta per i bambini, dunque, eppure pregna di forme e contenuti che strizzano l'occhio alle paure ed alle debolezze dei lettori di tutte le età.

Fino alla successiva edizione di Alexandre Dumas, vista e rivista per un pubblico davvero di bambini, sdolcinandone i contenuti e smorzandone i toni per un successo che è diventato ben presto mondiale. Con il sigillo coreutico impartito nel 1892 da Marius Petipa, il coreografo per eccellenza che sulle musiche di Piotr ilich Ciaikovskij ha riscritto il libretto per Lev Ivanov che ne ha realizzato il secondo balletto della trilogia musicata dal compositore di Votkinsk.

"Lo Schiaccianoci" di stasera al Teatro dell'Opera di Roma

"Lo Schiaccianoci", ph. Yasuko Kageyama
"Lo Schiaccianoci", ph. Yasuko Kageyama

Come da tradizione anche italiana, il balletto "Lo Schiaccianoci" torna sul palcoscenico dei maggiori teatri con le coreografie più disparate ed ospiti provenienti da ogni dove. A cominciare dalla versione di Giuliano Peparini, creata l'anno scorso per il Teatro dell'Opera di Roma, con un nuovo libretto ed una serie impressionante serie di record di incassi e numero di spettatori. Lo scorso Natale quella produzione decretò la nomina a ruolo di Prima Ballerina di Rebecca Bianchi ed il debutto da direttrice dell'ensemble capitolino di Eleonora Abbagnato. Le rappresentazioni di quest'anno avranno invece inizio proprio stasera con repliche fino alla vigilia di Natale.

Siamo nel primo atto. È il 24 dicembre e una grande festa sta per avere inizio in una casa dell’alta borghesia. I due bambini della famiglia, Francois e Marie, aspettano con ansia il momento dei regali. Il padre lavora presso un gruppo finanziario e l’appartamento in cui vivono è di sua proprietà. Come di consueto festeggiano il Natale invitando anche altre famiglie aristocratiche. Ultima ad arrivare alla serata però è la famiglia di un operaio che lavora per il padrone di casa con suo figlio, un bad boy. Entrando, questi attira gli sguardi dei presenti, soprattutto quello di Francois, che s’immedesima in lui. L’ultimo ad arrivare è lo zio dei bambini, il Signor Drosselmeyer, uomo di inquietante bellezza, presidente del suddetto gruppo finanziario, accompagnato da un timido ragazzo. Il Signor Drosselmeyer offre a Marie uno schiaccianoci gigante che assomiglia proprio al ragazzo timido ma il bad boy e Francois glielo tolgono rompendolo. Al termine della festa Marie e Francois vengono messi a letto e fingono di addormentarsi ma, approfittando dell’allontanarsi dei genitori, cominciano invece una battaglia con i cuscini. La luce si fa sempre più tenue e l’atmosfera diventa magica. Marie entra nel mondo dei sogni: una foresta innevata la circonda e ballerine vestite di bianco le presentano uno splendido principe nel quale riconosce le sembianze dello schiaccianoci regalatole dallo zio.

Nel secondo atto la giovane coppia arriva all’ultimo piano del palazzo per ammirare le stelle. Ripercorrendo le scale, il sogno si trasforma in incubo: i due ragazzi sono inseguiti dai topi del palazzo in cui Marie riconoscerà, durante la battaglia, i bulli compagni di scuola di Francois, a capo il bad boy della festa. Il principe schiaccianoci protegge Marie e chiama in soccorso i soldati di piombo che lo zio Drosselmeyer aveva regalato al nipote. Infuria una battaglia cruenta che si risolve velocemente nella sconfitta dei bad boys ad opera dell’esercito del principe schiaccianoci. Torna la calma e lo zio di Marie la invita, insieme al suo principe, a seguirlo nel suo regno. Lì inizia una festa dove arrivano diversi personaggi che si esibiscono in danze spagnole, arabe, cinesi, russe e di corte. Un valzer tra i fiori più rari ed esotici segna l’avvicinarsi della conclusione della festa e Marie desidera, prima di quel momento, danzare con il suo principe. Al termine della danza il sogno finisce e Marie si risveglia nella sua camera. Corre in salone per cercare il suo schiaccianoci che nessuno riesce più a trovare. All’improvviso suonano alla porta: è lo zio Drosselmeyer che, seguito dal nipote, è venuto a restituirle lo schiaccianoci. Marie lo guarda e capisce che il tempo dell’infanzia è finito. Si getta tra le braccia del nipote che riconosce essere il suo principe, ovvero il compagno d’avventura del suo lungo sogno, baciandolo dolcemente.

Ed i tanti altri schiaccianoci lungo la penisola

Giuseppe Picone, ph. Alessio Buccafusca
Giuseppe Picone, ph. Alessio Buccafusca

Si attende il fortunato bis de "Lo Schiaccianoci" di Giuliano Peparini, dunque, ma c'è grande attesa anche per la nuova produzione di Giuseppe Picone al Teatro Massimo di Palermo, in scena dal prossimo 21 dicembre fino al 28. Qui la tradizione torna padrona della scena con i due atti classici ripresi dal coreografo ed interprete Giuseppe Picone direttamente dal libretto di Marius Petipa e le coreografie del 1892 di Lev Ivanov. Il neo-direttore della compagnia di balletto del Teatro di San Carlo di Napoli sarà affiancato da Ashley Bouder con il secondo cast composto da Marta Petkova ed Emil Petrov Yordanov e gli italiani del terzo cast Francesca Davoli e Michele Morelli.

Senza dimenticare "Lo Schiaccianoci" messo in scena da Amedeo Amodio lo scorso 22 novembre al Teatro Petruzzelli di Bari con le scene di Emanuele Luzzati e ben cinque interpreti di alto spessore importati qua e là dalle maggiorni compagini di balletto. Scriviamo di Rebecca Bianchi ed Anbeta Toromani con i partner Vito Mazzeo, Alessio Rezza ed Alessandro Macario. In parte riproposto dal 14 dicembre fino a stasera al teatro Verdi di Trieste con l'allestimento sempre di Amedeo Amodio ma con la conferma della sola coppia Anbeta Toromani ed Alessandro Macario in scena ad alternarsi con Ashley Bouder in coppia con Andrew Weyette del New York City Ballet.

In attesa de "Lo Schiaccianoci" d'importazione russa de "La Classique" al Teatro Politeama Greco di Lecce per poi assistere all'allestimento del Teatro di San Carlo di Napoli del 29 dicembre con le coreografie di Charles Jude, direttore del Balletto del Teatro di Bordeaux di cui scriveremo. E tra le tante storie di Clara ne scorgiamo una sul ghiaccio, ovvero quella allestita dal 17 gennaio 2017 al Teatro degli Arcimboldi di Milano con "Lo Schiaccianoci on ice" prodotto dagli Imperial Ice Stars di Tony Mercer in scena per una tre-giorni da sold out.

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