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Movida: che cosa significa la parola e perché è più importante di quel che crediamo

È stata molto usata nell’ultimo fine settimana la parola movida, genericamente indicata per definire la vita notturna delle nostre città nella Fase 2. In realtà questo termine, diffusosi in Spagna negli anni Ottanta del ventesimo secolo, sta a indicare un fenomeno politico, sociale e culturale di grande importanza per i giovani dopo la fine del franchismo.
A cura di Redazione Cultura
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@ Paolo Monti - biblioteca digitale BEIC e caricato in collaborazione con Fondazione BEIC.
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Sul termine movida ricorre periodicamente la necessità di un chiarimento. Con l'avanzamento progressivo della Fase 2 dell'emergenza da Coronavirus, e in particolare con le scene dell'ultimo weekend nelle città italiane, il termine è tornato alla ribalta. Soprattutto utilizzato nel suo significato estensivo, cioè denominando per lo più scherzosamente o in modo denigratorio, la "vita serale e notturna di una città, con riferimento specificamente a quella delle città spagnole, note per la loro animazione nelle ore tarde". Ma questo, come anticipavamo, è solo un significato estensivo del termine movida, perché ve ne sono altri ben più significativi. Quali? E soprattutto, dove e come nasce la movida?

Movida, che cosa significa la parola

Per il dizionario Treccani, in italiano, l'espressione " movida" ‹mobℏìa› è un sostantivo femminile preso in prestito dalla lingua spagnola, corrispondente al participio passato di "muovere", quindi "mossa, movimento". Questo termine, infatti, nasce in Spagna, negli anni Ottanta del XX secolo, con il clima sociale e culturale tornato vivace dopo la fine del regime franchista. Come espressione di uso familiare e gergale nelle lingua spagnola, il termine movida oggi indica sostanzialmente uno stile di vita all'insegna del divertimento. In alcuni vocabolari, la parola viene tradotta con "animazione".

Come nasce la movida spagnola

La movida fu un movimento sociale ed artistico che iniziò alla puerta del Sol di Madrid, alla fine della dittatura di Francisco Franco, durante i primi anni della Transizione spagnola negli anni Ottanta e che arrivò in molte altre città della Spagna. Dopo la fine della dittatura, le notti madrilene erano molto movimentate, non solo per la gran quantità di giovani che finalmente potevano uscire e riempire strade e piazze, ma anche a causa di un interesse culturale inusuale verso la cosiddetta cultura alternativa. Il movimento si diffuse grazie alle spinte di alcuni politici, principalmente socialisti tra cui l'allora sindaco di Madrid, Enrique Tierno Galván.

Esta noche todo el mundo a la calle (Questa notte tutti in giro)

È lo slogan della movida madrileña, il movimento artistico che faceva riferimento a ideologie libertarie di sinistra ed ebbe il suo primo centro nella rivista La Luna. Esponenti di tale movimento furono, tra gli altri, Joaquín Sabina (musica), Alberto García Alix (fotografia), Pedro Almodóvar (cinema). Anche L'apparizione di etichette discografiche indipendenti (Dro, TicTac, Tres Cipreses ecc.) permise la creazione di una musica distinta da quella promossa dalle multinazionali del disco. La rivista La Luna, patrocinata dai comuni di Madrid e Vigo, fu il principale strumento di diffusione della movida spagnola.

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