È morto Sly Stone, leader di Sly and the Family Stone: il rivoluzionario artista funk aveva 82 anni

È morto a 82 anni Sly Stone – il cui vero nome era al secolo Sylvester Stewart -, uno degli artisti di punta della musica mondiale, soprattutto grazie ai Sly and the Family Stone che usarono il funk per conquistare il mondo. La sua influenza sulla musica mondiale è stata rivoluzionaria, nonostante siano pochi gli anni in cui è riuscito a espandere il suo successo, grazie a successi del calibro di "Everyday People", "Stand!", "If you want me to stay", "Dance to the music" e "Family Affair", tra le altre. L'artista, uno dei più eclettici della musica mondiale, non godeva di buona salute già da tempo e stando a quanto dichiarato in un comunicato, Stone sarebbe mondo a Los Angeles circondato dai familiari dopo aver lottato contro una broncopneumopatia cronica ostruttiva e altri disturbi.
Morto Sly Stone: l'annuncio della famiglia
Nella nota stampa della famiglia si legge: "È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa del nostro amato papà, Sly Stone di Sly e la Family Stone. Dopo una lunga battaglia con la BPCO e altri problemi di salute alla base, Sly è morto in pace, circondato dai suoi tre figli, dal suo più caro amico e dalla sua famiglia allargata. Mentre piangiamo la sua assenza, ci confortiamo nel sapere che la sua straordinaria eredità musicale continuerà a risuonare e ispirare per le generazioni a venire. Sly è stato una figura monumentale, un innovatore innovatore e un vero pioniere che ha ridefinito il panorama della musica pop, funk e rock".
"Le sue canzoni iconiche hanno lasciato un segno indelebile nel mondo, e la sua influenza rimane innegabile – continua il comunicato -. In una testimonianza del suo spirito creativo duraturo, Sly ha recentemente completato la sceneggiatura della sua storia di vita, un progetto che siamo ansiosi di condividere con il mondo a tempo debito, che segue un memoir pubblicato nel 2024. Estendiamo la nostra più profonda gratitudine per l'esplosione di amore e preghiere in questo momento difficile. Auguriamo pace e armonia a tutti coloro che sono stati toccati dalla vita di Sly e dalla sua musica iconica. Grazie di cuore per il vostro incrollabile sostegno".
La nascita di Sly and the family Stone
Sly and the family Stone sono nati nel 1966, quando il mondo era in completo cambiamento, e la band accolse appieno quel cambiamento, intanto includendo uomini e donne bianche e nere, e musicalmente mescolarono generi, dal funk al jazz al soul e al rock psichedelico, parlando a una generazione intera. Il periodo pieno durò crca tre anni, dal 1968 al 1971, ma furono tre anni che hanno lasciato il segno ancora oggi. La band raggiunse la top 10 con l'album "A Whole New Thing"- che conteneva il singolo – Dance to the Music" nella settimana in cui fu assassinato il reverendo Martin Luther King.
L'eredità musica di Sly Stone: da Miles Davis a Michael Jackson
Il gruppo pubblicò cinque singoli nella top 10, tre dei quali raggiunsero il primo posto, e tre album da milioni di copie vendute: "Stand!", "There's a Riot Goin' On" e "Greatest Hits" e chi arrivò dopo non poté fare a meno di confrontarsi con la loro musica, le loro esibizioni e la loro energia, dai Temptations fino ai Jackson Five di un giovanissimo Michael Jackson, ma anche album storici come Bitches Brew di Miles Davis furono ispirati a loro, così come canzoni, come Sly di Herbie Hancock, ma tra coloro che affondarono le mani in quei suoni ci sono anche i Parliament-Funkadelic di George Clinton a dimostrazione di come la musica della band americana fosse amata e soprattutto trasversale, in grado di ispirare tantissimi artisti.
I problemi di droga
Prince, Rick James e i Black Eyed Peas si sono chiaramente ispirati ai Sly and the family stone, e tra gli artisti che sono arrivati dopo sono tanti coloro che hanno campionato la loro musica di Sly Stone, dai Beastie Boys a Dr. Dre e Snoop Dogg, fino ad arrivare al disco tributo del 2005 che includeva artisti e band come Maroon 5, John Legend e i Roots. La sua vita non fu semplice, dopo aver raggiunto il successo l'artista cominciò una discesa che lo portò anche ad abusare di droghe e i suoi comportamenti ne furono influenzati, spesso non si presentava ai concerti, per esempio o arrivava in netto ritardo, co e si legge nelle sue biografie.
La Rock & Roll of Fame e il Grammy Award
Nel 1971 pubblicò un disco che è una pietra miliare, ovvero "There's a Riot Going On", un album cupo, in cui Sly Stone cominciò a usare le drum machine e finì anche in classifica nonostante fosse il meno "solare" dei suoi album, anche grazie a brani come Family Affair e Runnin' Away. Negli anni 70 la band si sciolse e l'artista pubblicò album solisti e successivamente il suo nome ebbe più risonanza per fatti di cronaca – arresti, problemi finanziari e incidenti sul palco – che per la sua musica nuova. Nonostante tutto, nel 1993 fu inserito nella Rock & Roll of Fame, mentre nel 2006 vinse un Grammy Awards.