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Da Pompei all’antico Egitto: le scoperte archeologiche più importanti del 2019

Quello che sta per concludersi è stato un anno ricco di ritrovamenti inaspettati, che riconfermano come ci sia ancora moltissimo da fare quando si parla di antichità. Dagli affreschi di Narciso e dei Gladiatori a Pompei alle centinaia di mummie animali dell’Antico Egitto, passando per l’antica Roma e Paestum: ecco le scoperte archeologiche più importanti del 2019.
A cura di Federica D'Alfonso
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L'affresco di Leda e il Cigno è stato il primo di una serie di importanti ritrovamenti avvenuti nel 2019 nella regio V di Pompei.
L'affresco di Leda e il Cigno è stato il primo di una serie di importanti ritrovamenti avvenuti nel 2019 nella regio V di Pompei.

Il 2019 è stato un anno importante soprattutto per l’archeologia. Guardando indietro, fin dai primi mesi dell’anno, sono stati tanti ed importanti gli annunci che hanno riguardato nuove scoperte, alcune delle quali davvero inaspettate: il Parco Archeologico di Pompei si riconferma di nuovo come uno dei siti più ricchi di storie da raccontare, insieme alle numerose necropoli egizie che stanno via via riemergendo nei dintorni del Cairo. Ma non solo: anche Roma sembra avere ancora molto da svelare, come ha dimostrato l’improvvisa scoperta nei dintorni di piazzale Ostiense, insieme a Paestum, un altro dei luoghi protagonisti di questo 2019 all'insegna dell’archeologia.

Pompei: la Regio V e le nuove scoperte del 2019

Pompei, l'affresco dei Gladiatori in lotta emerso dagli scavi della Regio V.
Pompei, l'affresco dei Gladiatori in lotta emerso dagli scavi della Regio V.

Quella di Pompei è senza dubbio la realtà che, ancora oggi a distanza di secoli dalla sua scoperta, non smette di stupire restituendo tesori inestimabili. Soprattutto grazie al Grande Progetto Pompei, che ha dato il via alle importanti campagne di riapertura di siti abbandonati, riqualificazione e scavo nella Regio V, ha contribuito in modo importante a collezionare, solo nel 2019, alcuni ritrovamenti importantissimi. L’ultimo, in ordine di tempo, quello riguardante il bellissimo affresco dei Gladiatori in lotta emerso nei pressi del vicolo delle Nozze d’Argento.

Ma quello del Mirmillone e del Trace non è l’unico importante passo in avanti che gli archeologi hanno compiuto nella scoperta di nuovi particolari della vita dell’antica Pompei: lo scorso agosto è stato annunciato il ritrovamento di una vasta collezione di monili e gioielli subito ribattezzata “Tesoro della Fattucchiera”, mentre il suggestivo affresco di Leda e il Cigno emerso nel 2018 si è rivelato essere il preludio una più ampia scoperta che ha riguardato un’altra domus della Regio V: un dipinto raffigurante Narciso, raffinato testimone di ciò che probabilmente avveniva in quella che doveva essere un’alcova. Come ha chiarito anche il direttore Massimo Osanna nel suo volume “Pompei. Il tempo ritrovato”, anche a distanza di secoli l’archeologia non smette di emozionare.

Roma, nel 2019 il mistero dello scheletro di Piramide

Lo scheletro umano rinvenuto a Piramide, nei pressi di piazzale Ostiense.
Lo scheletro umano rinvenuto a Piramide, nei pressi di piazzale Ostiense.

Lo scorso settembre la città di Roma è stata interessata da un’importante quanto inusuale ritrovamento improvviso: durante gli scavi della metropolitana, a piazzale Ostiense, è infatti riemerso uno scheletro umano perfettamente conservato. Lo “scheletro di Piramide”, è stato subito ribattezzato: si tratta di un uomo, probabilmente risalente ad un’epoca molto antica ma comunque fuori luogo in un’area che, almeno stando alle conoscenze degli archeologi, non era adibita a necropoli o riservata alle sepolture.

Il 2019 di Paestum: dalle ceramiche alle sculture arcaiche

Il tempio di Poseidone, a Paestum.
Il tempio di Poseidone, a Paestum.

Un’estate importante anche quella del Parco Archeologico di Paestum: nell'antichissimo sito romano in provincia di Salerno, infatti, i mesi più caldi dell’anno hanno portato anche nuove scoperte, come i resti di un tempio del V secolo e i frammenti di una scultura del VI secolo nel santuario di Atena. Ma, fra gli annunci più importanti, spiccano sicuramente quelli del ritrovamento di un intero laboratorio di ceramica situato in una domus: una conferma importante, dato il ruolo di rilievo dell’antica Paestum nella produzione e nel commercio di manufatti. Insieme a questi annunci, nel settembre 2019 il direttore Gabriel Zuchtriegel ha reso pubblica anche la scoperta, effettuata dagli archeologi tedeschi di Bochum, di una testa in travertino risalente al VI secolo avanti Cristo.

Antico Egitto, i ritrovamenti più importanti del 2019

Centinaia di mummie di gatti, coccodrilli, serpenti e topi sono state rinvenute nell'aprile 2019 a 400 chilometri dal Cairo, in Egitto.
Centinaia di mummie di gatti, coccodrilli, serpenti e topi sono state rinvenute nell'aprile 2019 a 400 chilometri dal Cairo, in Egitto.

L’Antico Egitto è ovviamente uno di quei mondi talmente ricchi di storia, che non smette mai di regalare nuove sorprese. Solo nell'anno che sta per concludersi sono state centinaia le campagne di scavo portate avanti in diverse zone del Paese e che hanno rivelato ulteriori importanti dettagli su questa affascinante civiltà: nella prima parte dell’anno sono state più di cinquecento le mummie rinvenute nella zona fra Sohag, Minya e Assuan. Di queste, gran parte sono mummie di animali, ma non mancano anche i resti di 12 bambini rinvenuti a 250 chilometri dal Cairo. L’ultima notizia sull'Antico Egitto arriva però da Torino: le mummie “stanno bene”, godono di ottima salute. È quanto ha fatto sapere nei giorni scorsi l'Eurac Research di Bolzano, che ha effettuato rilevamenti e studi su campioni dei 116 esemplari conservati nel Museo Egizio.

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