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Buddha, Zarathustra, Quetzalcoath: tutte le divinità nate a ridosso del 25 dicembre

Dall’antico Egitto in cui si festeggiava la nascita del dio Horo al Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath, mentre per gli aztechi Huitzilopochtli. Bacab, invece, veniva al mondo nello Yucatan. Medesimo periodo in cui, nell’antica Grecia, nasceva il dio Bacco in Grecia, come Ercole. E poi il dio Freyr del Nord, in Oriente Zarathustra, Buddha, Krishna.
A cura di Redazione Cultura
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Non tutti sanno che a ridosso del 25 Dicembre, complice il solstizio d'inverno, quasi tutti i popoli hanno sempre celebrato la nascita dei loro esseri divini o soprannaturali. Ancor prima dei Saturnalia dell'antica Roma, già in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e il padre, lo stesso Osiride si è a lungo ritenuto fosse nato nello stesso periodo. Addirittura nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath, mentre per gli aztechi Huitzilopochtli. Bacab, invece, veniva al mondo nello Yucatan. Medesimo periodo in cui, nell'antica Grecia, nasceva il dio Bacco in Grecia, nonché Ercole e Adone o Adonis.c

L'elenco delle divinità mondiali della storia e delle religioni nate nel solstizio d'inverno non finisce qui. Persino tra le genti del Nord, tra i vichinghi, si presumeva che il dio Freyr, figlio di Odino e di Freya, era nato in questo periodo, così come Zarathustra in Azerbaigian, Buddha in Oriente, Krishna, in India, Scing-Shin in Cina, il dio Mithra persiano, mentre Tammuz vedeva il suo primo giorno a Babilonia. Prima di arrivare al Natale cristiano, insomma, un bel po di divinità avevano già visto la luce.

Abbiamo detto i Saturnalia romani. Il mito romano narra che il misterioso Giano, il dio italico, regnava sul Lazio quando dal mare vi giunse Saturno, che potrebbe essere inteso come la manifestazione divina che crea e ricrea il cosmo a ogni ciclo, colui che attraversa le acque, ovvero la notte e la confusione-caos successiva alla dissoluzione del vecchio cosmo, per approdare alla nuova sponda, ovvero alla luce del nuovo cosmo, del nuovo creato.

Le feste pagane in suo onore furono chiamate Saturnalia, proprio da Saturno, corrispondente del greco Crono e padre di Giove/Zeus, che si riteneva imperasse durante la mitica età dell’oro, quando sulla terra regnavano pace e abbondanza. I suoi festeggiamenti, affinché fossero di buon auspicio, avvenivano durante la parte dell’anno in cui cadeva il solstizio d’inverno e in cui si attendeva, in un momento buio come dicembre, la rinascita della natura. Non è un caso che queste celebrazioni facevano da preludio al "dies natalis Solis Invicti", il giorno di nascita del Sole Invincibile, che cadeva proprio il 25 dicembre. Durante questi festeggiamenti, inoltre, si era soliti regalare ad amici e parenti oggetti, libri, giochi, animali ed altri pensierini. In queste giornate tutto era ammesso, l'ordine delle cose veniva rovesciato, i servi potevano burlarsi dei padroni e diventare i proprietari del mondo, lasciandosi andare ad ogni tipo di stranezza e perversione, che spesso poteva anche sfociare in orge.

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