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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte Genova, la Procura accelera sulle indagini: “Pronti almeno 12 avvisi di garanzia”

La Procura di Genova prosegue le indagini sul crollo del ponte Morandi del 14 agosto. Il pool di pm chiederà l’incidente probatorio e contestualmente saranno notificati i primi avvisi di garanzia. Secondo indiscrezioni, dovrebbero essere 12 gli indagati, tra vertici di Autostrade e del ministero delle Infrastrutture.
A cura di Ida Artiaco
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La Procura di Genova ha accelerato le indagini sul crollo del ponte Morandi, che ha provocato lo scorso 14 agosto la morte di 43 persone e disagi per oltre 600 residenti nelle case sottostanti il viadotto, costretti ad evacuare le proprie abitazioni per il rischio di nuovi, possibili cedimenti. La svolta potrebbe arrivare già nei prossimi giorni, o addirittura nelle prossime ore. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero già pronti 12 avvisi di garanzia, che verranno recapitati a breve agli interessati, anche se ufficialmente non c'è ancora nessun nome nel registro degli indagati. Si tratterebbe di 10 dirigenti di Autostrade per l'Italia e due del ministero delle Infrastrutture e dei collaudatori che nel corso degli anni si sono occupati della struttura e che erano a conoscenza dello stato di degrado dei piloni 9 e 10, ovvero di quello collassato e di quello che probabilmente sarà demolito prossimamente, dato "l'evidente stato di corrosione di grado elevato" in cui si trova.

La conferma della necessità di abbattere o di mettere in sicurezza il moncone est, quello di levante, rimasto in piedi dopo il crollo, è arrivata anche dalla relazione del presidente della commissione ministeriale, l'architetto Roberto Ferrazza, dopo che nelle notti scorse si erano avvertiti scricchiolii proprio dal pilone che avevano costretto persino le forze dell'ordine ad abbandonare la zona. Il pool di pm impegnati nell'inchiesta, prima di notificare i primi avvisi di garanzia, però, è intenzionato a chiedere la fissazione di un incidente probatorio per dare il via libera alle analisi sulle macerie, che avranno in questo modo valore di prova nel futuro processo sul crollo di Ponte Morandi. I reati che vengono al momento ipotizzati sono quelli di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti colposo. Intanto, non si ferma il lavoro dei soccorritori, che scavano ancora nel luogo della tragedia, e della Guardia di Finanza, che proprio nella giornata di ieri, mercoledì 22 agosto, ha effettuato perquisizioni nelle sedi di Autostrade di Genova, Firenze e Roma.

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