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Come diventare e quanto guadagnano scrutatori e presidenti di seggio

Presidente, segretario e scrutinatori sono le figure chiave in ogni seggio che si tratti di elezioni amministrative, politiche, ballottaggi o referendum. Scopriamo come partecipare ai seggi e quanto guadagnano scrutinatori, segretari e presidenti.
A cura di Giuditta Danzi
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Compensi scrutinatori e presidenti di seggio
Quanto guadagnano scrutinatori e presidenti di seggio (foto di Wikipedia).

Il Presidente del seggio. il segretario e gli scrutinatori hanno l’importante compito di sorvegliare sulla correttezza delle elezioni, dalla preparazione del seggio al conteggio dei voti espressi dai cittadini. Fino alla riforma del governo Berlusconi, che introdusse l’Election day, gli scrutinatori venivano scelti da un apposito registro tenuto da ogni comune, in cui poteva iscriversi ogni cittadino in possesso dei diritti politici, quindi maggiorenne, col titolo di studio minimo richiesto di licenza media. Da questo albo venivano poi estratti a sorte coloro che avrebbero fatto da scrutinatori per la tornata elettorale. Oggi le norme sono cambiate, ma non le retribuzioni. Scopriamo insieme quanto guadagnano gli scrutinatori e i presidenti e come partecipare ai seggi elettorali.

Come si diventa presidenti e scrutatori di seggio | Quanto si guadagna

Come si diventa presidenti, scrutatori e segretari di seggio

I Presidenti di seggio vengono scelti dalla Corte d’Appello competente non meno di 30 giorni prima delle elezioni da un apposito registro in cui è possibile iscriversi gratuitamente. La richiesta va inoltrata al sindaco del proprio comune entro il mese di ottobre ed è valida fino al permanere dei requisiti richiesti. Per essere Presidente di seggio, infatti, bisogna essere in possesso dei diritti politici, avere almeno un diploma di scuola superiore e non aver superato i 70 anni di età. Ci sono inoltre una serie di attività lavorative non compatibili con questo ruolo, tra i quali ad esempio ci sono i medici e gli appartenenti alle forze dell’ordine. Il Presidente ha anche il compito di scegliere un segretario di seggio e nominare il vicepresidente tra gli scrutinatori.

Gli scrutinatori, invece, vengono scelti ancora da un registro in cui è possibile iscriversi secondo i requisiti precedenti la riforma del 2014, ma poi, invece dell’estrazione a sorte, saranno nominati dalla Commissione elettorale comunale, composta dai membri del Consiglio del comune. Ogni membro può esprimere una singola preferenza e vengono scelti come scrutatori i 4, o i 3 in caso di referendum, più votati. Se c’è parità di voti ricevuti allora verrà scelto il soggetto più grande di età.

Quanto guadagnano? Da 104 a 298 euro

Il compenso degli scrutinatori, dei segretari e del presidente di seggio varia a seconda del tipo di elezione e prevede dei bonus in caso ci siano più schede elettorali. Nelle elezioni amministrative, sia al primo turno che in un eventuale ballottaggio, il compenso è di 150 euro per il presidente e 120 per ogni scrutinatore e per il segretario. Per ogni scheda elettorale in più, fino a un massimo di 4, vanno aggiunti 37 euro per il presidente e 25 per segretari e scrutinatori. Ad esempio se si vota per eleggere il sindaco e per le circoscrizioni allora il compenso sarà di 187 euro per il presidente e 145 per ogni scrutatore e segretario. Nelle elezioni politiche il compenso resta invariato, ma le schede sono sempre due, una per il Senato e una per la Camera dei deputati.

Per i referendum il compenso previsto è di 130 euro per il presidente e 104 euro per gli scrutinatori e per il segretario. Per ogni scheda aggiuntiva, nel caso di più quesiti referendari, vanno aggiunti 33 euro per il presidente e 22 euro per gli scrutinatori. Per le elezioni europee il presidente di seggio percepisce 120 euro e gli scrutinatori e i segretari 96 euro.

I seggi speciali, ovvero quelli istituiti presso ospedali, case di cura e strutture di detenzione, prevedono invece, un presidente e due scrutatori che prendono rispettivamente 96 e 61 euro a prescindere dal numero di schede elettorali. Il minor compenso è dovuto alla minore responsabilità di queste figure, che non preparano le schede, ma si limitano a prenderle dal normale seggio e a riportarle lì per il conteggio.

I compensi vengono corrisposti in un tempo che può variare dai 30 giorni ai 6 mesi e comprendono non solo le ore di apertura del seggio e quelle successive di scrutinio, ma anche il tempo per preparare il seggio elettorale. In genere si tratta di circa 30 ore di lavoro in totale, a meno di uno spoglio particolarmente problematico. I lavoratori dipendenti possono usufruire di un apposito permesso retribuito nel caso vogliano ricoprire il ruolo di scrutinatori ed è previsto anche un periodo di riposo compensativo, che se non usato verrà retribuito in busta paga.

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