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USA, la storia della piccola April Tinsley: stuprata e uccisa dall’orco

April, 8 anni, è scomparsa mentre stava tornando da casa di un’amica il venerdì santo del 1988 a Fort Waine, nello stato dell’Indiana. Il suo corpo viene trovato tre giorni dopo in un fossato, con segni di violenza sessuale. Dopo 30 anni il suo assassino è stato trovato grazie al DNA. “Siete qui per April”, dirà all’FBI quando andranno ad arrestarlo.
A cura di Angela Marino
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Quell'anno, il 1988, venerdì santo cadeva il 1° aprile, lo stesso giorno che la tradizione vuole dedicato agli scherzi, eppure, quando la piccola April, otto anni, non fece ritorno a casa, nessuno pensò a uno scherzo. Quel giorno a Fort Wayne, tutti cercarono la bimba dai capelli biondo miele, insieme ai suoi genitori, ma senza risultati. Cercare una bambina scomparsa nel comune più popoloso dell'Indiana, era come cercare un ago in un pagliaio.

Quella notte i coniugi Tinsley non chiusero occhio, e poi la seguente e quella successiva ancora, fino a quando la piccola April non fu trovata e il sonno recuperato si popolò di incubi. April  si trovava in un fossato a diversi chilometri di distanza dal luogo dove era scomparsa, una strada di campagna nella contea di DeKalb. Sul suo corpo erano presenti gli orribili segni di una violenza sessuale, negli slip le tracce biologiche dell'orco. A pochi passi dal corpo, una sacchetto riportava un giocattolo sessuale. April, stuprata e uccisa, era morta per soffocamento.

‘Ho ucciso April Tinsley, ucciderò di nuovo'

Da allora il caso è rimasto nella memoria collettiva come uno dei delitti più abietti degli anni Ottanta, in America, ma il colpevole ha continuato a vivere la sua vita indisturbato, fin quando lui stesso ha deciso di sfidare le autorità. Nel 1990 sulla porta di una stalla nelle campagne di Allen compare spunta una strana scritta scarabocchiata con una grafia rozza: "Ho ucciso April Tinsley, ucciderò di nuovo". L'insaziabile esibizionismo del killer lo costringe a riapparire, minacciando altre bambine a Fort Wayine. Non succede nulla. Nel 2004, altri tre messaggi scritti su carta gialla foderata vengono scoperti sulle biciclette di altrettante bambine del posto. All'interno di sacchetti di plastica ci sono preservativi usati e Polaroid oscene.

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"Ti stavo guardando – si legge nei nuovi messaggi del maniaco – sono la stessa persona che ha stuprato e ucciso Aproil Tinsely: tu sei la mia prossima vittima." Che fosse lo stesso uomo che aveva preso la vita della povera April, l'FBI lo scoprirà confrontando il DNA dei preservativi con quello trovato negli slip della piccola: è lo stesso. Nonostante abbiano il suo profilo genetico gli agenti federali non riescono a trovare l'assassino di April, evidentemente non schedato tra i criminali, tanto che il caso della bimba divenne uno dei ‘misteri' preferiti di programmi tv come ‘American most wanted' e documentari crime. 

L'epilogo

A scoperchiare il mistero, 30 anni dopo la morte della bimba dai capelli miele, sarà ‘Parabon NanoLabs', un laboratorio di genetica forense, dove la ricercatrice, CeCe More identifica due possibili sospetti, due fratelli di Frt Wayne, il cui DNA è compatibile con quello del killer di April. L'epilogo, per gli agenti dell'FBI, sarà molto semplice, basterà seguire uno dei due fratelli nel parcheggio dove tiene la sua roulotte e prelevare dai suoi rifiuti materiali da cu estrarre il DNA, per un ultimo, decisivo confronto, fino a riscontrare una corrispondenza completa con il profilo dell'assassino. Così, John D. Miller, 59 anni, viene arrestato per un delitto avvenuto tre decenni prima. ‘Sa perché siamo qui?', gli chiedono gli agenti durante l'arresto. "Siete qui per April Tinsley" risponde calmo. Li aspettava da 30 anni.

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