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Elezioni politiche 2018

Civati si dimette da segretario di Possibile: “Ora azzerare tutto, sinistra si scusi col Paese”

Pippo Civati si dimette da segretario di Possibile dopo il deludente risultato elettorale di Liberi e Uguali: “Il termine giusto non è ricostruire o ripartire, il termine giusto è azzerare tutto”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo il deludente risultato elettorale di Liberi e Uguali del 4 marzo, Pippo Civati si dimette da segretario di Possibile, una delle forze politiche che compongono il movimento di sinistra che si è presentato unito alle elezioni. “Il termine giusto non è ricostruire o ripartire – dichiara Civati – la sinistra riparte da quando sono nato. Il termine giusto è azzerare tutto, immaginare una strategia per il futuro. A cominciare da me che mi dimetto da segretario di Possibile”. Civati si presenta dimissionario agli Stati Generali di Possibile, in corso a Bologna, e ribadisce le due parole chiave del momento che sono “solidarietà e scusa: tante scuse che la sinistra deve fare a questo Paese”.

Secondo Civati è mancata una storia da raccontare, nonostante ci fossero “tante cose da dire”. “Non ho saputo – è l’autocritica dell’ex segretario di Possibile – dare una speranza al Paese e per questo oggi mi dimetto senza problemi e senza angosce”. Civati parla degli errori commessi negli ultimi mesi: “Abbiamo visto in questa campagna elettorale tutti gli errori possibili, tutti i paletti dello slalom sono stati presi e inforcati uno a uno, credo sia necessario un momento di sincerità e di verità, nei confronti miei prima di tutto che mi dimetto da segretario e di tutti coloro che hanno guidato con molta più responsabilità di me questa campagna elettorale, a cominciare dalla composizione delle liste. A Bologna è l'unico caso in cui hanno candidato uno del posto”.

Uno dei problemi principali è stata la composizione delle liste, secondo Civati: “Per formare le nostre liste ci eravamo dati dei principi, votati all'unanimità tranne un astenuto, che evidentemente aveva capito tutto, ma poi questi principi sono stati traditi e ha prevalso il sistema delle ‘quote’. Il nostro programma è stato tradito prima ancora che iniziasse la legislatura: non abbiamo candidato da nessuna parte, tranne che a Bologna, persone legate ai territori, mentre abbiamo riempito le liste di paracadutati”. Civati lamenta anche gli errori fatti in un’altra operazione, quella di sostegno alla candidatura di Nicola Zingaretti come presidente della regione Lazio: “Siamo passati per amici del Pd”.

Il futuro di Possibile, senza Civati, si dovrà definire nei prossimi mesi. Civati ricorda come sia lo statuto del partito a indicare le prossime tappe: il nuovo segretario verrà eletto dal congresso che avrà inizio nelle prossime settimane. La conclusione è prevista nel giro di 70 giorni con l’individuazione del successore di Civati. Il congresso per eleggere il nuovo segretario si apre oggi, dopo che i delegati presenti agli stati generali hanno approvato la richiesta di Civati: "Le questioni tratte oggi hanno bisogno di un percorso congressuale – dichiara il segretario dimissionario al termine dei lavori -. Non si vota sulle mie dimissioni, ma sul congresso da fare. Mi auguro che ci siano molte candidature. Facciamo una discussione con uno spirito critico, questo non è un partito personale".

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