Cina, esplosione in una miniera di carbone: morti 33 lavoratori

Tragedia in Cina, dove in seguito a un'esplosione sono morti 33 minatori: gli uomini erano rimasti intrappolati nei giorni scorsi nella miniera di carbone di Jinshangou, nella città di Laisu, metropoli del sud-ovest del paese. Da giorni si temeva per le loro vite a seguito di una deflagrazione causata da una perdita di gas., tanto che fin da subito era stato riportato che l'esplosione aveva causato alcune vittime e numerosi dispersi, mentre solo due lavoratori erano riusciti a mettersi in salvo lunedì. Le operazioni di soccorso – lunghe e molto pericolose – sono ora terminate e tutti i corpi delle vittime sono stati riportati in superficie.

Come detto l'incidente si è verificato alla Jinshangou Coal Mine della città di Laisu, nel distretto di Yongchuan, quando un'esplosione ha devastato uno dei pozzi dove lavoravano 35 minatori: la detonazione con ogni probabilità è stata causata da un accumulo di gas rilasciato dalle vene di carbone e non aspirato dai sistemi di ventilazione. In base ai primi risultati delle indagini condotte dall’Amministrazione statale cinese per la sicurezza sul lavoro, la miniera aveva da tempo problemi gestionali e l’equipaggiamento di sicurezza all’interno del sito era decisamente scadente. Anche i sistemi di ventilazioni non avrebbero ottenuto un'adeguata manutenzione e proprio questo sarebbe alla base del disastro.

Sulla vicenda, che ha profondamente scosso l'opinione pubblica cinese, il presidente, Xi Jinping ha chiesto maggiori sforzi nell'appilcazione dei sistemi di sicurezza per prevenire gli incidenti. In un vertice con organizzazioni e operatori del settore dell'estrazione di idrocarburi, Xi ha invitato le autorità a tutti i livelli a tener conto che "lo sviluppo non deve maturare a danno della sicurezza": un appello importantissimo per un gigante economico che, non di rado, è stato accusato di ignorare i più basilari elementi di sicurezza per i lavoratori.