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Chi è Patricia Rizzo, la funzionaria italiana dispersa a Bruxelles

L’italiana Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue, è tra le persone che risultano disperse dopo l’attentato alla metropolitana di Bruxelles.
A cura di Susanna Picone
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È Patricia Rizzo, 48 anni, l’italiana di cui non si hanno più notizie dall’attentato alla metropolitana a Maalbeek. La donna, nata da genitori italiani, vive a Bruxelles da anni. I suoi nonni erano emigrati da Calascibetta, in Sicilia, fino in Belgio per lavorare nelle miniere. Lei da qualche anno è una funzionaria dell'Ercea, l’agenzia del Consiglio europeo per la ricerca, e la mattina degli attentati avrebbe preso la metro che ogni giorno utilizzava per andare al lavoro. Precedentemente Patricia Rizzo ha lavorato all’Efsa, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. “Sono ore molto impegnative per noi. Stiamo ancora cercando Patricia, questo è il nostro impegno. Ma non ci sono aggiornamenti, se li avremo li forniremo a tutti”, ha detto il cugino della donna, Massimo Leonora, che su Facebook dopo gli attentati di Bruxelles ha postato una foto di Patricia di cui, appunto, non aveva notizie.

L’appello del cugino su Facebook – Sempre su Facebook il cugino della funzionaria Ue ha chiesto aiuto a chi dovesse avere informazioni o foto e video della stazione Maelbeek. Il parente di Patricia ha inoltre rivolto un appello invitando i giornalisti a non chiamare la famiglia in queste ore: “Non abbiamo tempo per rispondere alle interviste per il momento. Anche questo è un modo per aiutarci. Dobbiamo mettere tutta la nostra energia in questa ricerca”. Anche dall'ambasciata italiana non vengono comunicati sviluppi nella ricerca della donna.

I familiari convocati negli ospedali dove si trovano le vittime – Ieri i parenti della Rizzo, il cugino Massimo Leonora insieme ai genitori Gaetano e Carmela, erano stati convocati negli ospedali dove si trovano i resti delle vittime della bomba nella metropolitana alla fermata di Maelbeek. Il riconoscimento, reso complicato dalle condizioni dei corpi, avverrà solo con l'esame del dna eseguito sui resti delle varie vittime. "Siamo frastornati, all'improvviso ci ritroviamo in questo baratro, un dolore immenso, un vero e proprio inferno. Ci auguriamo che tutto si possa risolvere positivamente e che Patricia possa essere ritrovata", ha dichiarato all'AdnKronos Mario Niffeci, un familiare della donna. "Lanciamo un appello a chiunque abbia sue notizie di farsi vivo. Magari Patricia è ferita, si trova in qualche ospedale e non può parlare. Viviamo ore di grande ansia e non ci sono parole per esprimere il dolore della famiglia. I genitori sono distrutti, ieri al telefono sono scoppiati in lacrime. È una tragedia troppo grande".

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