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Chernobyl, in Bielorussia trovate tracce radioattive nel latte

Per il Parlamento Europeo l’incidente di Chernobyl avrà conseguenze sulla salute umana fino al 2065.
A cura di Davide Falcioni
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Era il 26 aprile 1986 quando, a causa di errori umani da parte del personale in servizio, la centrale nucleare di Chernobyl subì un improvviso incremento della potenza (e quindi della temperatura) del nocciolo del reattore numero 4. In pochi minuti si determinò la scissione dell'acqua di refrigerazione in idrogeno e ossigeno, il sistema di raffreddamento smise di funzionare e le temperature raggiunsero livelli altissimi, provocando un'esplosione e lo scoperchiamento della centrale. L'incidente ebbe conseguenze drammatiche che, a 30 anni di distanza, ancora non sono concluse: un recente test di laboratorio ha accertato la presenza di residui radioattivi nel latte in Bielorussia. Secondo i ricercatori, il risultato è da imputare proprio all'incidente verificatosi il 26 aprile del 1986. I livelli di isotopi radioattivi sono stati certificati di dieci volte superiori al limite nazionale stabilito per la sicurezza alimentare.

L'incidente di Chernobyl avrà conseguenze sulla salute per altri 50 anni

In questo quadro malgrado siano passati decenni il presidente dell'Autorità per la sicurezza nucleare francese, Pierre-Franck Chevet, ritiene che nonostante i progressi realizzati un "incidente nucleare maggiore è possibile". Nell'intervista, pubblicata oggi su Le Monde Chevet, afferma anche che il contesto francese è "particolarmente preoccupante". Di recente il Parlamento Europeo ha realizzato un documento da cui emerge che le conseguenze del disastro di Chernobyl sulla salute umana si sentiranno almeno fino al 2065: un team di studiosi ha raccolto ed elaborato i dati di diverse ricerche condotte nel corso degli anni, dai quali emerge che "di tutti i casi di cancro che si registreranno in Europa fino al 2065, lo 0,01% sarà ancora legato alle radiazioni dovute all'incidente di Chernobyl". In termini assoluti si pensa che entro 50 anni potrebbero essere diagnosticati 25mila casi potenziali di tumore in Europa dovuti a Chernobyl. Di questi, 16mila casi "potrebbero risultare mortali".

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