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Egitto: smentito coinvolgimento della banda dei sequestratori con l’omicidio Regeni

La stampa egiziana in un primo momento aveva affermato che una banda di rapitori sgominata oggi fosse collegata all’omicidio di Giulio Regeni. L’ipotesi è stata smentita dalla Procura del Cairo.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE – Il quotidiano egiziano Al-Shorouk ha smentito il coinvolgimento della banda di sequestratori sgominata dalla polizia nell'omicidio di Giulio Regeni ed ha specificato che "una delle vittime di questa formazione eè un cittadino di nazionalità italiana: gli accusati si impadronirono di 10mila dollari" nell'ambito di una "truffa". Il giornale non fornisce altri dettagli. "Le indagini della Procura del Nuovo Cairo, presieduta dal Consigliere Sherif Abdel Meneim, hanno rivelato che la banda che è stata liquidata a El Tagamu El Khames non aveva rapporti con l'omicidio dello studente italiano".

A oltre un mese dalla morte di Giulio Regeni, lo studente italiano scomparso in circostanze mai chiarite al Cairo, e nonostante le evidenti prove di torture, dall'Egitto continuano ad arrivare voci su una possibile pista connessa alla criminalità comune. Questa volta a rilanciare una simile ipotesi è il quotidiano filogovernativo "El Watan" riportando alcune dichiarazioni delle fonti della sicurezza egiziana. Secondo queste fonti cinque persone legate al delitto Regeni sarebbero state uccise in uno scontro a fuoco con le forze speciali della polizia egiziana durante un'operazione anticriminalità. Il gruppo in particolare avrebbe fatto parte di un'organizzazione criminale dedita al rapimento di stranieri occidentali nel Paese per chiedere riscatti. Per il giornale è possibile che il gruppo sia legato allo stesso rapimento di Regeni il cui corpo senza vita è stato trovato a Giza all'inizio del febbraio scorso.

L'operazione della polizia farebbe parte però di una più ampia campagna di contrasto alle bande criminali del Paese e per la sicurezza nazionale e non avrebbe nulla a che fare con l'indagine relativa al caso Regeni così come si evince dalla nota ufficiale diffusa dal ministero dell'Interno. Del resto non è la prima volta che i quotidiani locali cercano di rilanciare altre ipotesi rispetto a quello del coinvolgimento di apparati di intelligence locali. Come hanno accertato le autopsie sul cadavere, Regeni in realtà è stato pesantemente torturato a poche ore dal rapimento, una circostanza che difficilmente può convergere con un rapimento a scopo estorsivo. L'inchiesta ufficiale delle autorità egiziane sula morte di Regeni al momento sembra ancora ad un punto morto e la stessa collaborazione con le autorità italiane promessa dal governo appare ancora molto lontana.

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