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Canada, attentato terroristico “contro musulmani”: 6 morti. C’è un solo sospettato

L’attacco alla Grande Moschea di Quebec City dove si trovavano decine di fedeli in preghiera. La polizia ha fermato una persona: un 27enne franco-canadese. Il premier del Quebec: “Barbaro atto terroristico contro musulmani”. Secondo un testimone, il sospetatto avrebbe urlato “Allah Akbar”. 8 i feriti, cinque dei quali sono gravi.
A cura di Antonio Palma
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Grave attentato nelle scorse ore contro una moschea in Canada. Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nell'edificio religioso a Quebec City sparando all'impazzata sui fedeli assorti in preghiera. Il bilancio dell'attacco è di almeno 6 morti e di 8 feriti, alcuni in gravi condizioni. Ad essere presa di mira è stata la moschea di Sainte-Foy,  nel capoluogo della provincia francofona canadese.  Secondo le prime informazioni rivelate di giornali locali, al momento dell'attacco, verso le otto di sera durante l'orario di preghiera, nel centro si trovavano decine di persone, la maggior parte in preghiera altre indaffarate nel altre attività  del centro islamico della città noto anche come la Grande Moschea di Quebec City. Tra le vittime c'è anche l'imam: lo riferisce il collettivo canadese anti-islamofobia.

Dopo l'allarme sul posto sono intervenute numerose pattuglie di polizia e anche le forze speciali che hanno circondato l'edifico e isolato l'intera zona realizzando un cordone di sicurezza. Secondo le informazioni fornite dalla polizia del Quebec, durante le operazioni gli agenti hanno fermato un individuo, Alexandre Bissonnette, di 27 anni. Inizialmente era stata diffusa la voce di un ulteriore fermo, quello di Mohamed Khadir, di origini marocchine, in connessione con l'attacco. Ma l'umo sarebbe stato sentito come testimone e poi rilasciato.

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"Stanotte i canadesi sono addolorati per le persone uccise in un vigliacco attacco in una moschea di Quebec City. Il mio pensiero è per le vittime e i loro familiari" ha scritto su twitter il primo ministro canadese Justin Trudeau, spiegando di essere in contratto con le autorità locali.  Trudeau ha parlato di un "attacco terroristico contro i musulmani".

Sembra che uno dei sospettati, abbia chiamato la polizia per "parlare della sua resa" subito dopo la sparatoria. Lo ha rivelato in conferenza stampa l'ispettore di polizia Denis Turcottee, spiegando che un "giovane ha chiamato il servizio di di emergenza 15 minuti dopo" la sparatoria che ha causato sei morti. Un altro uomo è stato arrestato sul posto. "I due uomini avevano un cappuccio nero" e un "forte accento del Quebec", ha dichiarato un altro testimone intervistato da Radio Canada. Secondo un altro, invece, uno dei due sospettati avrebbe urlato "Allah Akbar".

Intanto fonti ospedaliere hanno riferito che tre dei feriti sono in pericolo di vita ed altri due sono in condizioni critiche. Sono invece 39 le persone che sono riuscite e mettersi in salvo e che saranno sentite come testimoni.

"Con grande shock, tristezza e rabbia ho appreso della tragica notizia di quanto avvenuto presso il Centro islamico del Quebec. Condanniamo questo attacco terroristico contro i musulmani in un centro di culto e di rifugio. "A nome di tutti i canadesi, Sophie ed io offriamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici di tutti coloro che sono morti, e ci auguriamo una pronta guarigione a coloro che sono stati feriti" ha scritto poi il Premier, aggiungendo: "La diversità è la nostra forza e la tolleranza religiosa è un valore che noi, come canadesi, abbiamo a cuore. I musulmani canadesi sono una parte importante del nostro tessuto nazionale e questi atti insensati non hanno posto nelle nostre comunità. Le forze dell'ordine canadesi sapranno proteggere i diritti di tutti i canadesi e faranno ogni sforzo per catturare gli autori di questo atto e di tutti gli atti di intolleranza"

Ancora più esplicito invece son le parole del premier del Quebec Philippe Couillard per il quale non ci sono dubbi: "Si tratta di terrorismo". "Il Quebec respinge categoricamente questa violenza barbara. Dopo questo atto terroristico, ho chiesto di abbassare a mezz'asta la nostra bandiera del Québec negli uffici pubblici" ha scritto Couillard. "Perché sta succedendo qui? È un atto barbarico" si è sfogato invece il presidente della moschea, Mohamed Yangui, che al momento dell’attacco non era nel struttura. In realtà, come ricordano i media locali, lo stesso centro islamico nell'estate del 2016 era stato protagonista di un episodio di minaccia con una testa di maiale lasciata sulla porta di ingresso.

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