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Brexit, c’è l’accordo: ora davvero UK e UE si dicono addio

Via libera all’accordo sulla Brexit nel vertice straordinario dell’Unione Europea. Juncker amaro: “È una tragedia perché un grande paese lascia la UE, ma questo accordo è il migliore possibile”. May scrive ai concittadini delusi dai termini dell’accordo: “È nell’interesse della nostra nazione firmare queste condizioni”.
A cura di Redazione
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Dopo oltre due anni dal voto storico che sancì la volontà dei cittadini del Regno Unito di abbandonare l'Unione Europea, finalmente siamo a un punto di svolta: i 27 leader dell'Unione Europea, dopo il vertice straordinario di oggi, hanno dato il via libera all'accordo di divorzio. Dunque, la Brexit si avvia a diventare realtà. L'ultimo passaggio formale spetta al Parlamento del Regno Unito, chiamato a ratificare l'accordo frutto di due anni di negoziati, di brusche frenate e di tensioni tra i mediatori. Un accordo giudicato "eccessivamente punitivo" dalla maggioranza dei cittadini britannici e oggetto di feroci critiche all'indirizzo della premier Theresa May.

E proprio la May è attesa dalla prova più dura, con un voto del Parlamento che si annuncia molto complesso, come ha spiegato in una lettera alla nazione pubblicata alla vigilia del vertice decisivo. "Si tratta di un accordo nel nostro interesse nazionale, che funziona per tutto il nostro Paese e per tutta la nostra gente, che uno abbia votato ‘Leave' o ‘Remain'", spiega il numero uno di Downing Street, aggiungendo: "Il prossimo anno lasceremo la UE e vivremo un momento di rinnovamento e riconciliazione, che rappresenterà un nuovo capitolo per l'intera nazione. Torneremo a essere un solo popolo e il governo potrà concentrarsi sulle questioni che più ci stanno a cuore, il sistema sanitario e l'economia". L'accordo, in tale ottica, è per May necessario: "Dobbiamo andare avanti con la Brexit ora, sostenendo questo accordo, e io farò di tutto per vincere il voto al Parlamento".

Nonostante l'accordo sia stato giudicato "favorevole" per la Ue, c'è comunque grande amarezza a Bruxelles. Juncker ha spiegato di considerare l'addio del Regno Unito all'Unione come una "tragedia": "Non è un momento di gioia, ma una tragedia, perché un grande Paese lascia l'Unione europea. Ma abbiamo trovato un accordo con la Gran Bretagna, che è il migliore possibile". E Macron ha attaccato: "Il momento è grave, mostra la fragilità della costruzione europea. Ma l'accordo è buono e va sostenuto".

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