119 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bossi: “La Lega non ha rubato, avevamo un tesoriere scemo”

“Un attacco studiato al tavolino”, così il Senatùr, dal palco del congresso federale ad Assago, riduce l’inchiesta sullo scandalo dei rimborsi elettorali del partito di Padania. “I servizi segreti sapevano tutto e non ha detto nulla per far cadere tutto in testa alla Lega”.
A cura di Biagio Chiariello
119 CONDIVISIONI
Bossi La Lega non ha rubato, avevamo un tesoriere scemo

E' il secondo giorno del congresso federale del Carroccio ad Assago, quello che oggi deciderà il nuovo segretario e rinnoverà il consiglio federale. Nella Lega 2.0 non ci sarà molto spazio per Umberto Bossi, ma almeno per questa mattina la scena è stata tutta per il Senatùr. Salito sul palco al grido di «secessione, secessione», Bossi è subito tornato a parlare del "complotto" ai danni del partito, relativo alle inchieste giudiziarie che si sono abbattute sulla sua famiglia e sul Cerchio Magico in generale. «La Lega non ha rubato niente. I ladri sono a Roma, sono farabutti i romani non sono padani», parole ripetute ormai con scadenza abitudinaria dal leader (spirituale) della Lega, che se fino a qualche mese fa tanto piacevano all'elettorato padano, ora non esulano da qualche fischio. Pochi gli applausi, numerosi i mormorii di disappunto.

Siamo qui a questo congresso a seguito dell'attacco della magistratura nei nostri confronti. Certo, qualcuno ha aperto la fortezza della Lega dall'interno ed è facile capire chi è [dice riferendosi all'ex tesoriere Belsito]. Avevamo un amministratore sbagliato. Era troppo scemo. Io faccio fatica ancora oggi a credere che fosse legato alla ‘ndrangheta, ma pare che fosse così. I servizi segreti lo sapevano e dovevano dirlo. E invece non l'hanno fatto, per far cadere tutto in testa alla Lega».

Il Senatùr poi è tornato a ribadire il sogno della "Padania libera". «Mi dicono che sono stato un simbolo perché ho combattuto contro uno Stato forte – ha proseguito Bossi – però i simboli servono se vengono utilizzati bene. Il sogno è una cosa sola. E lo dico per gli imbecilli che stanno nella Lega che girano col tricolore. Il sogno è la Padania libera». Le parole di Bossi arrivano proprio nel giorno della finale di Euro 2012 tra Italia e Spagna: «Quando vedevo avanzare una corrente nella Lega ero preoccupato non tanto per la Lega perché c'era il rischio che morisse il sogno nella testa di tanta gente».

Qualche polemica in merito allo statuto, fortemente voluto dai maroniani. Bossi lo ha voluto vedere per capire «se mi avete fatto degli imbrogli», rivolgendosi al presidente dell'assise, Luca Zaia, che gli ha risposto che il documento che, di fatto, cancella il nome di Bossi dal simbolo del partito, «è stato votato all'unanimità», gli ha risposto il governatore del Veneto. «Questo è preoccupante», ha replicato Bossi. «Oggi, secondo me, non è necessario fare lo statuto, avete votato lo statuto, spero che qualcosa non sia cambiato che io non sappia», ha aggiunto.

119 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views