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Berlusconi teste a processo contro Fede: “Prestito a Lele Mora? Solo atto di generosità”

“Sapevo che aveva bisogno, ma anche, dopo, che non ci sarebbe stata nessuna possibilità di riavere questo prestito che era un atto di generosità, poi ritenni di non interessarmene più”, ha spiegato il Cavaliere. L’ex agente: “Silvio era un uomo generoso prima e credo lo sia rimasto anche oggi, eravamo amici e gli amici restano sempre tali, anche se sono passati 7 anni e non l’ho più visto. Anche Fede è una persona perbene”.
A cura di Claudia Torrisi
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Fede a Berlusconi, Alle ragazze ci penso io

Oggi al Palazzo di Giustizia di Milano Silvio Berlusconi è arrivato in aula per essere ascoltato come teste nel processo per bancarotta a carico dell'ex direttore del Tg4 Emilio Fede. Il Cavaliere è arrivato accompagnato dai suoi legali Nicolò Ghedini e Federico Cecconi e dal suo medico personale, Alberto Zangrillo. In concorso con Fede è accusato anche Lele Mora, l'ex agente dei vip, che ha già patteggiato 1 anno e 6 mesi per la vicenda del prestito da 2 milioni e 750 mila euro ricevuto dall'ex agente e finito, stando all'accusa, in parte all'ex direttore del Tg4.

"Sapevo che aveva bisogno, ma anche, dopo, che non ci sarebbe stata nessuna possibilità di riavere questo prestito che era un atto di generosità, poi ritenni di non interessarmene più", ha spiegato Berlusconi, parlando dei suoi rapporti con Mora e Fede. L'ex premier nella sua dichiarazione ha preso le distanze dai due accusati: "Il signor Fede ha chiuso il suo rapporto con l'azienda per ragioni indipendenti da questo fatto. Non ho avuto più modo di parlare con Mora, mi ha cercato al telefono ma non ho risposto su suggerimento dei miei avvocati".

"Anche Silvio verrà oggi a testimoniare? Che meraviglia, sarà una bella ‘carrambata'", ha detto ai cronisti Lele Mora, che ha poi aggiunto che l'ex premier "era un uomo generoso prima e credo lo sia rimasto anche oggi, eravamo amici e gli amici restano sempre tali, anche se sono passati 7 anni e non l'ho più visto. Anche Fede è una persona perbene".

Secondo l'accusa, l'ex direttore del Tg4 avrebbe ricevuto da Mora 450 mila euro in contanti, altri 500 mila tramite versamento su un conto a Lugano, e 16o mila sarebbero stati distratti sui conti italiani del giornalista. In Aula, Mora ha confermato quanto già verbalizzato nel 2011: "Una parte del denaro che Berlusconi nel 2010 prestò per aiutarmi, visto che era sull'orlo del crac finanziario, io li ho dati a Emilio Fede perché lui aveva parlato con Silvio per chiedere quel prestito per me e poi mi aveva chiesto di dargliene una parte, dicendomi anche ‘tanto è generoso, vedrai che te ne darà altri'".

Fede, ha raccontato l'ex agente, "aveva parlato con Berlusconi per farmi avere quei soldi, era stata anche sua l'idea, perché io mi vergognavo, io non avevo mai chiesto niente a Silvio in tanti anni di amicizia, l'unica cosa che gli chiedevo ogni tanto era di far lavorare qualche mia artista in Mediaset, solo questo". Tra l'altro, "se fossi riuscito a tornare in auge, avrei voluto restituirgli quel denaro, avevo firmato anche una scrittura in cui mi impegnavo a ridarli indietro, se avessi avuto la possibilità. Dopo tanti allori in quel periodo vedevo solo spine, stavo facendo la fine di Icaro in un mondo di lustrini, che prima ti dà tante ricchezze e poi nessun aiuto".

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