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Berlusconi sbotta al processo Lavitola: “Magistratura incontrollabile e impunita”

Scontro tra Silvio Berlusconi e i magistrati in aula al processo Lavitola a Napoli: “La magistratura in Italia, così l’ex premier, è incontrollabile, irresponsabile e gode di una piena impunità”.
A cura di Susanna Picone
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“La magistratura è irresponsabile, incontrollabile, incontrollata e gode di impunità”: queste le parole pronunciate da Silvio Berlusconi, presente oggi nell'aula 219 del Tribunale di Napoli dove è in corso il processo che vede come imputato l'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola. Dopo che il presidente della VI sezione, Giovanna Ceppaluni, stava rivolgendo all'ex premier alcune domande sulla vicenda degli appalti di Panama, Berlusconi ha detto di non capire il perché di quelle domande. “Lei non deve capire…”, ha risposto il giudice, frase che ha poi portato Berlusconi a ribattere ancora contro la magistratura. Dopo l’esternazione dell’ex premier, il giudice ha nuovamente risposto: “Sì, ma la magistratura è ancora tutelata dal codice penale”. Nel frattempo il pm Enzo Piscitelli ha parlato di dichiarazioni “inaccettabili”. L’ex premier è stato ascoltato dai giudici della sesta sezione penale in qualità di “testimone puro” nel processo per il quale è imputato Valter Lavitola per gli appalti nella Repubblica di Panama. I giudici di Napoli hanno respinto l’istanza dei difensori dell’ex premier che chiedevano che venisse ascoltato come imputato in un procedimento connesso o testimone assistito. L’interrogatorio di Silvio Berlusconi è durato in totale un’ora e mezzo: l’ex premier ha risposto alle domande di accusa e difesa, e infine del presidente del collegio giudicante, sui suoi rapporti con Valter Lavitola e ha ricostruito i momenti del viaggio a Panama, ultima tappa di un viaggio in America che lo vide partecipare nel 2010, in qualità di presidente del Consiglio, al G8 in Canada e poi a una cerimonia in Brasile.

Silvio Berlusconi testimone al processo Lavitola

Su richiesta del pm, in aula è stata fatta ascoltare la telefonata intercorsa il 2 agosto del 2011 tra Silvio Berlusconi e Massimo Ponzellini, ex amministratore di Impregilo. Una conversazione durante la quale l'ex premier informava Ponzellini che, se non fosse stato costruito un ospedale a Panama, il presidente del Paese centro americano avrebbe rilasciato una dichiarazione negativa sul gruppo industriale italiano che ne avrebbe provocato il tracollo in Borsa. Rispondendo al pm Vincenzo Piscitelli, Berlusconi ha affermato di essere stato contattato da Panama da Lavitola, che era preoccupato per la mancata costruzione dell'ospedale promesso al governo. Secondo quanto affermato da Berlusconi, Lavitola gli aveva chiesto di riferire ai vertici di Impregilo che, se l'impegno non fosse stato mantenuto, il governo panamense avrebbe revocato alle imprese italiane l'appalto per il raddoppio della costruzione del canale. L'ex premier ha anche detto di essere “orgoglioso” di avere fatto la telefonata. In aula, dove è presente anche Lavitola, Berlusconi ha rifiutato le riprese televisive e fotografiche. Prima di lasciare l'aula Berlusconi ha consegnato al presidente della sesta sezione penale Giovanna Ceppaluni l'attestato del giuramento dei testimoni incorniciato e coperto da un vetro. E ha detto: “Affinché il decoro della giustizia italiana sia tutelato”.

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