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Berlusconi contro il Quirinale: “Ho speso 600 miliardi in processi”

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dichiarato contumace al processo Mediaset in cui è imputato per frode fiscale, attacca a tutto campo l’attività del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e la persecuzione giudiziaria attuata negli ultimi quindici anni nei suoi confronti.
A cura di Alessio Viscardi
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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dichiarato contumace al processo Mediaset in cui è imputato per frode fiscale, attacca a tutto campo l'attività del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e la persecuzione giudiziaria attuata negli ultimi quindici anni nei suoi confronti. “Quando il governo decide di fare una legge, questa prima deve passare dal Quirinale e deve passare il vglio di tutto l'enorme staff che circonda il Capo dello Stato”, questo il giudizio dato dal Premier Berlusconi sull'attività del Colle. Intervenuto al convegno di Confcommercio, il presidente si lamenta dei pochi poteri che la Costituzione riserva al primo ministro.

Il governo non avrebbe la possibilità di legiferare in autonomia, secondo Berlusconi, anche a causa del lungo iter a cui devono sottostare le leggi prima della loro approvazione. Secondo il presidente, mentre si aspettano le firme del Quirinale sui diversi passaggi tra le Camere del Parlamento, il potere finisce nelle mani dei “giudici che dicono la loro e altre autorità che intervengono anche se non dovrebbero farlo”, afferma Berlusconi.

Amare le considerazioni sulla persecuzione giudiziaria che lo attanaglia da quindici anni: “Sono disperato” afferma Berlusconi, dicendosi pienamente convinto della necessità della riforma della giustizia, in particolare del processo breve – pensato per venire in contro alle normative europee: “Ma poiché ci sono 103 procedimenti avviati su di me, la sinistra dice che non si fa, perché serve a Berlusconi”.

600 miliardi di lire, sarebbe questa la somma astronomica che il Premier avrebbe speso nel corso degli anni per difendersi nelle aule di Tribunale: “Se vi dico cosa ho speso penso sveniate. Se facciamo il calcolo in lire, siamo a 600 miliardi”. Il presidente si definisce “l'uomo più processato d'Italia” e snocciola le cifre della persecuzione: 2.952 udienze. Alla fine, il Premier conclude in modo bibilico: “Quando mi dicono di farmi processare penso perdonali perché non sanno quello che dicono”.

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