54 CONDIVISIONI

Yara ultime notizie: l’autopsia potrebbe confermare le indiscrezioni sui rilievi

E’ in corso l’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio, a condurla l’equipe del LABANOF capitanata dalla dottoressa Cattaneo, esperta antropologa. Gli esami accerteranno le cause della morte e se il corpo fosse nel campo di Chignolo dal 26 novembre scorso.
54 CONDIVISIONI
autopsia e risultati Yara

Le ipotesi che Yara Gambirasio fosse viva si sono spente sabato pomeriggio, dopo che il corpo di Yara é stato ritrovato a 10 km da Brembate Sopra in un campo incolto di Chignolo D'Isola; adesso quel corpo è al vaglio dell’equipe medica incaricata di condurre l’autopsia. A guidare la squadra di anatomopatologi e medici legali che dovranno accertare le cause della morte di Yara Gambirasio c’è la dottoressa Cristina Cattaneo, una delle antropologhe forensi con maggiori esperienza in Italia. Cattaneo, infatti, ha lavorato all’omicidio di Elisa Claps, il cui corpo fu ritrovato 17 anni dopo la sua scomparsa nella cattedrale di Potenza, e all’indagine sulle Bestie di Satana, la serie di omicidi a sfondo satanista che nei primi anni del 2000 terrorizzò l’opinione pubblica nazionale internazionale.

La dottoressa Cattaneo, autrice tra l’altro di libri “Crimini e farfalle" e "Morti senza nome" è direttrice del LABANOF, acronimo di Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale di Milano. Il Laboratorio, fondato nel ’95 e specializzato negli esami di patologia forense, oltre al recupero e dello studio di resti umani, è capace di analizzare anche il contesto ambientale in cui un cadavere viene trovato. Nell’analisi del corpicino esanime di Yara, oltre a contestualizzare le 6 coltellate, i patologi del LABANOF dovranno analizzare il sostrato sul quale è stato ritrovato il corpo. Tali esami, di concerto con gli altri, potrebbero contribuire non poco alle indagini e in particolare a sapere da quanto tempo il corpo di Yara si trovasse sul luogo del ritrovamento.

Inoltre, i risultati dell’autopsia dovranno essere accertate le sei ferite da arma da taglio ritrovate sul corpo della giovane atleta bergamasca. Ad un primo esame, le ferite localizzate sulla schiena sono apparse più profonde; inoltre, si ipotizza che le lesioni siano il risultato di una colluttazione, particolare non trascurabile, che potrebbe far sì che sul corpo della giovane siano presenti tracce del DNA dell’assassino di Yara.

Intanto, dopo che sul luogo del rinvenimento, accanto al corpo di Yara, sono stati ritrovati il suo Ipod e la sim card del cellulare, aumentano le supposizioni sui particolari dell’abbigliamento di Yara: nello specifico, al momento del ritrovamento Yara aveva i capelli legati da un elastico rosso, dettaglio che a ragione farebbe presumere che la ragazza sia stata uccisa proprio la sera della sua scomparsa, in quanto anche il 26 novembre Yara portava un elastico rosso tra i capelli.

54 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views