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Ultime notizie sul caso Yara Gambirasio

Yara Gambirasio, genetista di Bossetti dice che “ci sono altri campioni di Dna utili per le analisi”

Marzio Capra, genetista del pool di Massimo Bossetti, commenta le recenti notizie sull’indagine sul dna in una intervista a Telelombardia: a suo dire è “incredibile che non si comprenda che qualcuno ha sbagliato”.
A cura di Susanna Picone
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Nel caso Yara Gambirasio, e in particolare alla luce delle recenti notizie emerse in merito alla possibilità che il dna che ha portato a Massimo Bossetti – l’uomo accusato dell’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra – non sia stato conservato in modo adeguato interviene anche Marzio Capra, genetista del pool del muratore di Mapello condannato in via definitiva per l’assassinio della giovane Yara. Il genetista ha rilasciato una intervista alla trasmissione “Iceberg Lombardia” su Telelombardia. “Se questo reperto non è stato conservato trovo incredibile che non si comprenda che qualcuno ha sbagliato e che non si riesca a individuare chi. Sono convinto che se ne uscirà attribuendo le giuste responsabilità a chi eventualmente ha contribuito alla distruzione di reperti di cui era stata disposta la conservazione. Non posso credere che un magistrato che dispone il trasferimento di materiale biologico non si preoccupi di far sì che avvenga nelle migliori condizioni. Se questo non è stato fatto non penso ci sia alcuna spiegazione razionale” sono le parole del genetista del pool di Bossetti, secondo cui tra l’altro “sicuramente ci sono anche altri campioni di Dna utili per le analisi”.

Capra ha spiegato che il Ris ne ha analizzati diverse centinaia, e che queste altre provette di minor interesse per la Procura saranno state analizzate in maniera minore. “Quindi – le dichiarazioni del genetista di Bossetti – quantitativamente saranno ancora più disponibili rispetto ai famosi 54 campioni. Evidentemente questi altri campioni sono ancora disponibili, se nessuno ha disposto la distruzione e non mi risulta”.

Nei giorni scorsi, sempre ai microfoni di Telelombardia e sempre per parlare della questione del dna, era intervenuto anche Agostino Comi, cognato di Bossetti, secondo cui "non si è data mai la possibilità a Massimo di potersi difendere". "Poteva essere chiunque altro perché secondo me è stata una cosa studiata a tavolino già dall'inizio" il parere del cognato di Bossetti. Come ci ricorda la criminologa Anna Vagli, è la scienza però a dire che Bossetti è l'assassino di Yara Gambirasio: il Dna isolato sui leggings e gli slip della vittima appartiene a Ignoto 1 che è, appunto, l'uomo condannato all'ergastolo.

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