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Wikileaks candidato al Nobel per la pace 2011

Wikileaks è stato candidato al premio Nobel per la pace 2011, grazie all’iniziativa del deputato norvegese Snorre Valen.
A cura di Alfonso Biondi
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Julian Assange fondatore di Wikileaks

Rivelazioni scottanti (come la notizia di Al Qaeda pronta ad usare la bomba atomica), liste scomode, diffusione di documenti riservati. Wikileaks è essenzialmente questo. L'associazione di Julian Assange e soci s'è costruita in poco tempo una solida fama mondiale nell'informazione e, soprattutto, nella contro-informazione, diventando una spina nel fianco dei poteri forti. Anche per questo oggi rappresenta un pilastro della libertà d'espressione. Tutto questo l'ha capito e lo ha ribadito anche il deputato norvegese Snorre Valen: grazie alla sua iniziativa, infatti, Wikileaks e' stato candidato al Premio Nobel per la Pace 2011. Valen, deputato socialista che appartiene alla coalizione di laburisti e centristi attualmente al governo in Norvegia, ha affermato che: "Wikileaks è tra quanti hanno contribuito maggiormente in questo secolo alla libertà di espressione e alla trasparenza". Il deputato ha poi sottolineato  la battaglia svolta dall'organizzazione di Assange per rivelare casi di corruzione, illegalita, crimini di guerra e torture. A riferire la notizia è stata l'agenzia di stampa Ntb.

Senza dubbio un bel riconoscimento per Assange e soci, i quali hanno saputo mostrare al mondo intero un modo nuovo di fare informazione. Wikileaks, infatti, ha contribuito a ridefinire in maniera totalmente innovativa i rapporti tra potere, cittadini e informazione. L'informazione non si assoggetta al potere, ma ne denuncia i vizi e le contraddizioni. I cittadini possono contribuire a fare informazione, inviando, in maniera completamente anonima, atti governativi o aziendali segreti che siano di grande interesse pubblico.

Ricordate quando vennero diffuse le opinioni dei diplomatici statunitensi sui leader europei? Quando, per intenderci, si parlò di Berlusconi come di "un leader inefficace che spende le sue energie in feste notturne, le quali non gli permetterebbero di riposarsi abbastanza" e dei suoi rapporti troppo "amichevoli" con Putin. E ricordate quando venne fuori che, in base a un documento dell'ambasciata americana a Kabul, Ahmad Zia Massoud, vice presidente dell'Afghanistan, venne scoperto con di 52 milioni di dollari in contanti che "gli fu permesso di tenere senza rivelare l'origine del denaro o della destinazione"?

Certo trovare informazioni del genere attingendo dai media che utilizziamo tutti i giorni sarebbe praticamente impossibile. La proposta di un Nobel, insomma, potrà non sembrarvi ineccepibile, ma sicuramente non vi sembrerà blasfema.

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