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Viveva in una casa popolare ma aveva un milione di euro: il giallo della morte di Nicola Granieri a Trieste

L’uomo era un ex gioielliere ma continuava a comprare e rivendere oro e gioielli e nell’abitazione conservava oltre un milione di euro tra soldi contanti e preziosi. Proprio attorno ai contatti della vittima si stanno concentrando gli inquirenti per venire a capo del mistero.
A cura di Antonio Palma
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Nicola Granieri viveva in una casa di edilizia popolare in un condomino Ater a Trieste ma nella stessa abitazione conservava oltre un milione di euro tra soldi contanti, oro e preziosi che solo in parte sono spariti dopo la sua morte. È l’ennesimo mistero dietro il decesso del 73enne commerciante di gioielli trovato senza vita giovedì scorso al primo piano di una palazzina di via Machlig in quello che appare a tutti gli effetti un omicidio.

“Era un tipo tranquillo, lo vedevamo solo salire e scendere dal suo motorino, qualche parola di circostanza e niente di più” raccontano i vicini ma ad indicare qualcosa di insolito anche il fatto che nella casa popolare a canone agevolato aveva piazzato telecamere e sistemi di sicurezza e di allarme con sensori. Elementi che fanno pensare che il 73enne fosse consapevole del pericolo di avere tutti quei preziosi a portata di mano.

Come racconta il Piccolo citando fonti investigative, chi lo conosceva bene in realtà sapeva benissimo della sua attività di compro oro e forse lo sapeva anche chi è entrato in casa giovedì uccidendolo. Eppure di tutti quei preziosi, tra cui 30 rolex, solo una parte è stata portata via. Molto altro è rimasto nell’abitazione, non è chiaro se a causa dell’allarme o perché l’obiettivo degli aggressori era altro.

“Lui comprava e rivendeva oro e gioielli. Era consapevole del pericolo che comportava alla sua persona tenere tutti quei valori in casa, ma si fidava delle persone che erano in affari con lui” ha raccontato un testimone e amico della vittima al quotidiano triestino. Chi lo ha ucciso con un colpo diretto alla nuca, come una vera e propria esecuzione, potrebbe essere stato proprio un suo cliente.

Qualcuno a cui lui aveva aperto fidandosi e che invece lo ha freddato prima di rovistare in casa dove sono stati trovati mobili aperti e svuotati, armadi rovistati e una cassetta di sicurezza forzata. Lo stesso sistema di allarme poi sembrerebbe essere stato manomesso.

Nicola Granieri per anni aveva lavorato come gioielliere ma bazzicava ancora nell’ambiente con un’attività casalinga di compro oro. Proprio attorno ai contatti della vittima si stanno concentrando gli inquirenti per venire a capo del mistero che appare qualcosa di altro rispetto a una comune rapina finita male.

Le forze dell'ordine in particolare vogliano delineare la rete di compravendite di oro e preziosi di cui si avvaleva Nicola Granieri. L’uomo di recente aveva anche confessato a parenti e amici l’intenzione di lasciare per sempre l’Italia e trasferirsi in Tailandia lasciando così il suo passato.

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