0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Verona, travolse e uccise un 13enne “lasciandolo morire come un cane”: condannato a 5 anni e 4 mesi

Omicidio stradale aggravato, fuga dopo un incidente e omissione di soccorso, le accuse nei confronti del 40enne di Negrar, Davide Begalli. In aula i genitori, la commozione della madre: “Solo dolore, nessuna soddisfazione o rivalsa, ma una ferita che non si rimarginerà mai”.
A cura di Biagio Chiariello
0 CONDIVISIONI
Davide Begalli e il 13enne Chris
Davide Begalli e il 13enne Chris

Il 31 luglio dello scorso anno Davide Begalli investì a Negrar di Valpolcella, in provincia di Verona, il 13enne Chris "lasciandolo morire come un cane", ha detto Diana, la madre del giovane ieri, 10 maggio, a margine della condanna del pirata della strada a 5 anni e 4 mesi per omicidio stradale aggravato, fuga dopo un incidente e omissione di soccorso.  Ieri come nove mesi fa, per Diana e il marito Emmanuel, "solo dolore, nessuna soddisfazione o rivalsa, ma una ferita che non si rimarginerà mai".

Begalli, che ha precedenti per spaccio e guida in stato di ebbrezza e non si era fermato, quella sera stava percorrendo la provinciale che da Negrar porta verso Santa Maria verso le 21.30. Laa mattina dopo era andato al lavoro – col parabrezza sfondato.

Due giorni dopo l'l’artigiano di 40 anni era stato arrestato: i carabinieri avevano pezzi di fanale di una Renault Espace nella zona dell'investimento e le videocamere di sorveglianza avevano ripreso la macchina in transito in un orario compatibile con l’incidente. Una volta in cantiere, la vettura era stata esaminata e sul parabrezza sfondato c’erano tracce di sangue.

"Non mi sono accorto di aver investito quel ragazzo, subito dopo l’impatto mi sono fermato, sono sceso e non ho visto nulla, niente di niente. Mi dispiace infinitamente per Chris", le giustificazioni dell'uomo, che era riuscito ad evitare il carcere finendo ai domiciliari a casa proprio. Lì dove una trentina di persone col volto coperto qualche giorno dopo gli avevano intimato di "venire fuori che ti ammazziamo".

Begalli finirà poi dietro le sbarre per non aver rispettato le prescrizioni giudiziarie talvolta anche al fine di "procacciarsi sostanza stupefacenti". Gli era stata anche sospesa la patente per due anni.

Chris, promessa del calcio, quel 31 luglio stava tornando dall'allenamento. La comunità ghanese si era subito stretta attorno alla famiglia, e il verdetto dei medici era stato scioccante: se soccorso in tempo, il 13enne avrebbe potuto salvarsi.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views