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Vatileaks, Balda e Chaouqui si accusano a vicenda. Lanino: “Mai violato computer”

Dopo la Chaouqui anche mons. Balda ha iniziato a parlare col magistrato vaticano raccontando un versione molto diversa da quella della donna.
A cura di Antonio Palma
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Il tempo in cui mons. Balda e Francesca Immacolata Chaouqui erano descritti in Vaticano come un team affiatatissimo sembra ormai un ricordo lontanissimo. Dopo l'arresto e le indagini sul cosiddetto scandalo Vatileaks 2, infatti le loro posizioni sono sempre più lontane. Se Chaouqui aveva subito scaricato ogni colpa sul prelato e su altri responsabili della Curia romana, ora anche Luis Angel Vallejo Balda ha cominciato a rispondere alle domande del magistrato vaticano, smentendo in parte la ricostruzione della donna. Il Monsignore infatti è stato interrogato per oltre tre ore dai magistrati della santa sede e ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti. La Pr aveva fatto diversi e nomi e riferito molte circostanze minimizzando il suo ruolo a semplice tramite con i giornalisti e gli autori dei libri nei quali sono stati pubblicati le carte trafugate, ma Balda però starebbe raccontando una verità un po' diversa e caratterizzata da un coinvolgimento diretto della donna.

Intanto proprio su Immacolata Francesca Chaouqui e sul marito Domenico Lanino sta indagano anche la magistratura italiana con un fascicoo partito dalla Procura di Terni e ora in arrivo a quella di Roma per competenza territoriale. I pm italiani infatti vogliono far luce su una presunta serie di furti di documenti informatici dai computer della Curia romana che seconod l'accusa sarebbero poi stati usati da Chaouqui e dal marito Corrado Lanino per ricattare e ottenere favori. I magistrati ipotizzano a carico dei due il reato di estorsione e intrusione informatica. Da questo punto di vista Corrado Lanino ha fatto sapere di essere completamente estraneo alla vicenda. "In 15 anni di vita professionale non ho mai, dico mai, fatto alcuna intrusione informatica. Basta con questo tiro al bersaglio" ha spiegato l'uomo che fino a poco tempo fa ricopriva l'incarico di webmaster presso la Santa Sede, concludendo: "Continuo ad essere sbigottito per le numerose falsità che leggo sul mio conto. Non accetto questo tiro al bersaglio sulla mia persona".

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