Valentina Squillace travolta a Savona, aperto fascicolo per omicidio stradale: indagato autista del tir

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo d'indagine per l'omicidio stradale di Valentina Squillace, la 22enne che la mattina del 16 dicembre è stata travolta e uccisa da un tir a Savona, in corso Tardy e Benech. Nel registro degli indagati è stato iscritto il conducente del mezzo.
Perché la Procura di Genova ha aperto un fascicolo per la morte di Valentina Squillace
Valentina stava attraversando la strada sul corso Tardy e Benech, una zona della città che funge da collegamento per il porto e che per questo è interessata dall'attraversamento di mezzi pesanti. Secondo le prime ricostruzioni, elaborate anche grazie al supporto di alcuni testimoni, la giovane stava attraversando sulle strisce pedonali quando il tir l'ha colpita e trascinata per diversi metri sull'asfalto. La giovane è morta poco dopo rendendo vani gli immediati tentativi di soccorso.
Dopo i rilievi iniziati dalla Polizia Locale adesso anche la Procura proseguirà le indagini. Il reato ipotizzato è quello di omicidio stradale, e il fascicolo è stato affidato al sostituto procuratore Chiara Venturi, volto noto della giustizia genovese.
L'apertura dell'indagine per omicidio stradale a carico del conducente del tir si tratta di un atto dovuto allo scopo di accertare l'esatta dinamica dell'incidente. Allo stesso scopo è stato disposto anche il sequestro del mezzo, mentre al momento non è ancora stata disposta l'autopsia sul corpo di Valentina.
La giovane, studentessa di giurisprudenza e per anni pallavolista della squadra della sua città, la Vbc Savona, già nella giornata di ieri è stata ricordata sia dal suo ateneo che dalla Regione.
Cosa si rischia in caso di condanna per omicidio stradale
Il reato di omicidio stradale è stato introdotto nell'ordinamento italiano nel 2016 ed è disciplinato dall'articolo 589 bis del Codice Penale. Punisce chiunque cagioni la morte di una persona a seguito della violazione delle norme sulla circolazione stradale.
In caso di condanna è prevista la reclusione da due a sette anni. Ed è aumentata se il fatto è commesso da persona senza patente di guida, o nel caso in cui il veicolo abbia problematiche di natura amministrativa.