Val Susa, chiodi a tre punte in galleria contro i mezzi della polizia. La denuncia del Siulp

Chiodi a tre punte per danneggiare i mezzi della polizia. Questa la denuncia del sindacato Siulp in merito a un danneggiamento di mezzi del Reparto Mobile della polizia di Stato diretta al cantiere della Tav di Chiomonte, in Valle di Susa. All'interno della galleria Cels, sull'autostrada A32, i chiodi hanno forato le gomme degli automezzi. I chiodi sono simili a quelli usati in passato nelle azioni del movimento No Tav che da circa una settimana ha ripreso a protestare in valle in occasione dei lavori di ampliamento del cantiere di Chiomonte. I primi mezzi della colonna sono stati danneggiati dai chiodi e gli altri sono rimasti bloccati dai primi che non potevano ripartire. È successo poco prima dell'una di notte.
"Questi delinquenti con questo “attentato” all’incolumità dei poliziotti e di eventuali viaggiatori privati, hanno superato il limite. Per il Siulp l’unica risposta che uno Stato di diritto che salvaguarda la propria Autorità e la propria volontà politica, non può che essere tolleranza zero. Non è più possibile sperare in atti di responsabilità da parte di chi per decenni ha costretto le forze dell’ordine e l’Autorità dello Stato a continui e pressanti servizi di contenimento, prevenzione e repressione, per garantire la costruzione della Tav" commenta Eugenio Bravo segretario prrovinciale Siulp.
«Un gesto criminale, che noi cataloghiamo nel reato di attentato alla sicurezza dei trasporti – dice Luca Cellamare del sindacato “Lo Scudo” – . E’ intuibile capire chi possa essere stato a compiere questa azione, poiché da giorni gruppi organizzati stanno ponendo in essere azioni volte a minacciare e intimidire gli appartenenti alle Forze dell'Ordine che operano al cantiere Tav».
– "Esprimo la mia solidarietà e quella della Regione Piemonte agli agenti della Polizia di Stato che sono stati vittima di un agguato che ha visto chiodi sparsi sulla strada forare le gomme dei loro mezzi". Lo afferma, in una nota, l'assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca. "Si tratta di un gesto di una gravita' inaudita che poteva portare a conseguenze gravi per l' incolumità degli uomini e delle donne delle forze dell'ordine che presidiano il territorio – aggiunge -. Mi auguro che i responsabili paghino per questa azione vergognosa".