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Covid 19

Vaccini in chiesa, in coda con gli anziani in Sicilia per Astrazeneca: “Siamo felici”

La Sicilia è l’unica regione in Italia in cui le chiese, ieri, si sono aperte per fare posto a medici, infermieri e vaccini AstraZeneca. Dalla collaborazione tra la Regione e la Conferenza episcopale siciliana è nato il sabato di vaccinazione nelle parrocchie. Inizialmente destinato solo ai 70-79enni, nel pomeriggio esteso anche ai 65-69enni. Le defezioni non sono mancate e il numero di hub ecclesiastico-vaccinali è stato ridotto, rispetto alle disponibilità dei parroci, perché non c’erano sufficienti richieste dai fedeli.
A cura di Luisa Santangelo
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chiesa di Maria Ss Immacolata, Fiumefreddo di Sicilia
chiesa di Maria Ss Immacolata, Fiumefreddo di Sicilia
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La prima della fila è arrivata alle sette meno un quarto, nonostante l'inizio delle vaccinazioni fosse previsto per le otto. A Fiumefreddo di Sicilia la chiesa di Maria Santissima Immacolata, in piazza Botteghelle, accoglie attivissimi anziani pronti a prestare il braccio sinistro per la prima dose di AstraZeneca. I vaccini nei locali parrocchiali (nel nostro caso: la canonica) sono un inedito tutto siculo, frutto dell'accordo tra la Regione e la Conferenza episcopale siciliana. Così, nel sabato del silenzio che precede la Pasqua, i parroci si sono prestati all'accoglienza degli emozionati vaccinandi, prenotatisi fino a una settimana fa.

"Lei come l'ha saputo?". "L'ha detto il prete alla domenica delle palme". E così nella parrocchia della diocesi di Acireale (in quell'area avrebbero dovuto essere 22 le chiese aperte, ma la scarsità delle prenotazioni ha costretto a ridurre il numero a quattro) c'è già dal primo mattino una coda di una trentina di settantenni, a volte accompagnati da figli o nipoti. Ci vuole un po' perché la vaccinazione ingrani: per la lentezza non dei cittadini ma dell'Azienda sanitaria provinciale che forniva il siero. Le sei fiale, ciascuna contenente dieci dosi, arrivano solo alle 9.30 passate. Proprio quando i volontari della Misericordia cominciavano a faticare a placare gli animi tra gli anziani impazienti. "Io devo andare a cucinare per domani (cioè oggi, ndr)", sbuffa una 72enne alle nove.

Alla fine della giornata, in tutta la Sicilia sono state iniettate, secondo i report, 4049 dosi di AstraZeneca. Ma se la platea originaria prevedeva che si potessero vaccinare solo le persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni, nel tardo pomeriggio arriva l'ordine di Mario La Rocca, già direttore generale dell'assessorato alla Salute e neonominato direttore dell'Osservatorio epidemiologico dopo la sospensione, per via dell'inchiesta della procura di Trapani sui presunti numeri truccati, di Maria Letizia Di Liberti. Alle 17 La Rocca dà il via libera: vaccinate anche i 65-69enni e tenete gli hub ecclesiastici aperti fino alle 19 (anche perché poi comincia la veglia pasquale, ricorda qualche parroco).

A Fiumefreddo i prenotati sono 66. Qualcuno, soprattutto dai Comuni limitrofi, non si presenta già dal mattino. Qualcun altro arriva senza la prenotazione, che invece è necessaria almeno all'inizio (poi si sciolgono le maglie). "È un modo per offrire un servizio, per dare a tutti più sicurezza", racconta dalle panche della chiesa il parroco Carmelo Di Costa. "Io mi sarei dovuto vaccinare a Piedimonte Etneo – interviene un vecchietto piuttosto infastidito – Soltanto che là non si è raggiunto il numero…". Cioè il minimo di 50 prenotazioni affinché l'hub venisse attivato. Così lui, anziché vaccinarsi sotto casa, ha dovuto farsi portare dal nipote, 26 anni, nel Comune vicino. "Non vedo l'ora di potere di nuovo stare con mio nonno come prima", risponde emozionato il giovane.

Il caso AstraZeneca (e sicurezza del siero) è il grande argomento di piazza: sono in pochi ad ammettere di avere paura. Gli altri, evidentemente, hanno preferito proprio non prenotare. "Non capisco perché se facciamo il vaccino ai bambini quando sono piccoli non dovremmo farlo noi che siamo così grandi", comizia una nonna a cui mancano i nipoti. Lei sarà vaccinata e suo marito respinto, nonostante i 72 anni passati: il diabete gli dà diritto al vaccino Pfizer. "Ma come lo prenoto? Sempre in chiesa?". Quella della chiesa è un una tantum e non una consuetudine. In tutta la provincia di Catania, nei 24 centri vaccinali, sono stati somministrati ieri 824 vaccini;  a Siracusa 275; a Enna 531; a Ragusa 216; 570 a Trapani; 250 dosi ad Agrigento. Chiude l'elenco Palermo: lì sono stati circa 950 i vaccini iniettati in parrocchia.

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