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Covid 19

Vaccinare per ultimo chi è già guarito dalla covid, la proposta del professor Galli

“Più di 2 milioni sono in Italia i guariti da Covid-19 che sanno di esserlo. Nessun dato scientifico sostiene la immediata necessità e la sicurezza del vaccino nel loro caso e non abbiamo 4 milioni di dosi per immunizzare i già immunizzati attraverso l’infezione” sostiene Massimo Galli, proponendo di posticipare il vaccino per i guariti fino a quando non ci saranno dati certi.
A cura di Antonio Palma
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Chi è guarito dalla covid deve vaccinarsi? E lo deve fare subito o può attendere dando precedenza agli altri? Sono gli interrogativi che molti si sono posti con l'avvio della campagna vaccinale in Italia e nel mondo e che sta animando ora il dibattito tra gli stessi esperti. Se nel mondo scientifico infatti c'è unanimità nel ritenere necessario vaccinarsi contro il virus anche se si è già stati colpiti, perché i più recenti studi indicano che l'antidoto dà una protezione maggiore, molto meno accordo c'è sulla necessità di dare precedenza a persone già colpite come ad esempio a medici e infermieri già guariti. Dubbi connessi al fatto che le dosi del vaccino sono ancora molto poche ma anche alle poche informazioni sulla durata  dell'immunità di un guarito.

Al momento le linee guida sui vacci covid nel nostro Paese non fanno nessuna distinzione tra chi è guarito e chi non è stato colpito dal coronavirus prendendo come criterio di precedenza altri elementi come l'appartenere a una categoria in prima linea come ad esempio gli operatori socio sanitari. Una scelta che però non pochi contestano, sottolineando come in una situazione di scarsità di dosi sia maggiormente efficace destinare quel vaccino ad altre persone a rischio. La pensa così ad esempio il direttore delle Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, il professore Massimo Galli. "Sono fuori di me perché si stanno vaccinando le persone chi sono già guarite dalla Covid, perché? Aspettiamo le evidenze scientifiche", ha dichiarato infatti Galli proponendo di posticipare il vaccino per i guariti fino a quando non ci saranno dati certi.

"Più di 2 milioni sono in Italia i guariti da Covid-19 che sanno di esserlo. Nessun dato scientifico sostiene la immediata necessità e la sicurezza del vaccino nel loro caso e non abbiamo 4 milioni di dosi per immunizzare i già immunizzati attraverso l'infezione. Nei guariti non va quindi praticato almeno fino a che non ne sapremo di più" ha spiegato infatti Galli rivelando inoltre che "chi ha già contratto la malattia ha avuto qualche problema con il vaccino covid". Quella dei guariti no sarà una immunità che dura in maniera continuativa ma è una cosa che va chiarita altrimenti facciamo disastri".

"A oggi non sappiamo quanto duri la protezione del sistema immunitario dopo l'infezione da Covid-19, ed è probabile che non ci sia una risposta univoca ma che dipenda da persona a persona. Sappiamo che gli anticorpi protettivi scompaiono nel giro di pochi mesi e che in alcuni casi non si sviluppano affatto. E sappiamo anche che esistono casi di seconde infezioni" ha precisato Antonella Viola, immunologa dell'Università di Padova ed esperta di Fondazione Veronesi, secondo la quale anche per i guariti "è consigliabile fare la vaccinazione" e "Non è necessario fare un dosaggio degli anticorpi. Se anche ne abbiamo in circolo, non succede nulla in seguito alla vaccinazione, sarà come fare un richiamo".

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