Dramma a Lecce, uomo spara in testa alla moglie, la uccide e confessa: “Non voleva prendere i farmaci”

Ennesima tragedia famigliare oggi a Lecce dove un uomo ha ucciso a colpi di arma da fuoco la moglie, sua coetanea, prima di essere fermato dalle forze dell’ordine intervenute sul posto. Il dramma si è consumato nella tarda mattinata di oggi, domenica 8 giugno, in via Bonifacio, nella zona di San Pio del capoluogo salentino. Ad aprire il fuoco con una pistola calibro 38 che deteneva in casa è stato un uomo di 82 anni, Luigi Quarta, poi fermato dai carabinieri.
L'uomo ha chiamato il 118: "Venite, ho sparato in testa a mia moglie"
Secondo quanto ricostruito, il pensionato ha colpito la moglie Amalia Quarta nell'abitazione famigliare in cui convivevano da lungo tempo, sparandole alla testa e uccidendola sul colpo, infine ha allertato i soccorsi con una chiamata di emergenza al 118, raccontando l'accaduto al telefono. All'arrivo dei soccorsi medici e dei miliari dell'arma nell'abitazione, al piano terra di una piccola palazzina, per la donna di 83 anni però ormai non c'era più nulla da fare. L’ottantaduenne ex elettricista ha atteso sul posto l’arrivo dei carabinieri che lo hanno messo in stato di fermo e condotto in caserma, dove è stato ascoltato e interrogato per ricostruire la terribile vicenda. Nei suoi confronti il pm Alessandro Prontera ha disposto l'arresto in flagranza e la detenzione in carcere per omicidio.

L'allarme è scattato all'ora di pranzo, intorno alle 12, quando lo stesso 82enne ha chiamato i numeri di emergenza per avvertire di quanto era appena accaduto in casa. All'arrivo dei carabinieri nell'appartamento che la coppia condivideva, lui non si era allontanato, era ancora sul posto ed è stato fermato. La donna, una signora di 83 anni, giaceva ormai senza vita in camera da letto dove è stata uccisa nel sonno con una pistola regolarmente detenuta dall'uomo, una calibro 38.
Sul posto anche i sanitari del 118 in ambulanza e automedica ma non hanno potuto far nulla per la donna che è morta sul colpo. Si sta ora cercando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti e soprattutto il movente del gesto omicida. Sul posto è giunto anche il pm di turno del Tribunale di Lecce, Alessandro Prontera. Secondo i vicini di casa, la coppia di pensionati non aveva mai dato segnali di una possibile tragedia e descrivono i due coniugi come tranquilli, senza nessun particolare precedente di tensione o violenza.
La confessione del marito: "Non voleva prendere i farmaci"
Secondo le prime notizie, nel corso dell'interrogatorio il pensionato avrebbe affermato di aver sparato dopo l'ennesima lite per il continuo rifiuto della donna di assumere i farmaci prescritti. Stando al racconto, la donna doveva sottoporsi alla terapia farmacologica che le era stata prescritta perché diabetica ma si rifiutava. Dopo una lite, l'uomo sarebbe uscito da casa per fare la spesa ma al ritorno avrebbe trovato la moglie che si era riaddormentata a letto senza farmaci. A questo punto avrebbe impugnato la pistola, detenuta in casa perché lei in passato era stata agente di commercio di argenteria, uccidendola nel sonno.