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Unicredit valuta taglio di 10mila posti di lavoro, sindacati sul piede di guerra

L’indiscrezione sul nuovo maxi piano di ristrutturazione interna della banca italiana rivelato da Bloomberg. I sindacati minacciano battaglia se i numeri fossero confermati. “Stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro” ha dichiarato il segretario generale della Fabi, il più grande sindacato in ambito bancario.
A cura di Antonio Palma
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Bruttissime notizie in vista per i dipendenti di Unicredit. Il gruppo bancario italiano starebbe avviando l'analisi di un nuovo maxi piano di ristrutturazione interna che prevede il taglio dei costi di gestione tra cui ben 10mila posti in esubero. È quanto ha rivelato Bloomberg citando fonti vicine alla banca che hanno potuto visionare il piano. Ovviamente si tratta di numeri ancora provvisori che alla fine poterebbero essere significativamente diversi ma il nuovo piano strategico, che dovrebbe essere presentato ufficialmente solo il prossimo dicembre, punterebbe a ridurre del 10 per cento i costi operativi dando una massiccia sforbiciata ai posti di lavoro. Ad essere interessati sarebbe sia il personale in Italia, che è la stragrande maggioranza, sia quello all'estero. La banca dal suo canto non ha voluto commentare le indiscrezioni trincerandosi dietro un secco no comment.

A commentare le anticipazioni invece ci hanno pensato i sindacati dei lavoratori minacciando battaglia se questi numeri venissero confermati tra qualche mese. Del resto  i laboratori di UniCredit escono da un periodo caratterizzato già da forti sacrifici visto che ne precedente piano pluriennale la banca aveva già programmato una riduzione totale dipendenti a tempo pieno di circa 14mila unità. "Messaggio a Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit: se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro"  ha fatto sapere infatti Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il più grande sindacato in ambito bancario.

Proprio l'amministratore delegato di Unicredit nelle settimane scorse aveva anticipato che il nuovo piano sarà basato sulla crescita  e l'efficienza visto il contesto di debole crescita economica e di tassi negativi che si attendono per i prossimi anni in Europa. Per Mustier infatti non è possibile  una strategia basata sulla crescita dei ricavi che probabilmente no ci saranno . Quindi l'alternativa è puntare sulla stabilizzazione delle fonti di reddito e sul controllo dei costi.

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