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Una “Family Room” in ospedale a Perugia: il regalo di una coppia di sposi ai bimbi ricoverati

Grazie alla generosità di Carolina Cucinelli, figlia del noto imprenditore del cashmere, e del marito Alessio Piastrelli, i bimbi ricoverati in Terapia Intensiva e le loro famiglie potranno avere un nuovo spazio grazie alla costituzione di una “Family Room”. Il progetto realizzato nella struttura di Terapia Intensiva Neonatale del Santa Maria della Misericordia di Perugia.
A cura di Susanna Picone
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Grazie alla generosità di una giovane coppia perugina, i neo sposi Carolina Cucinelli e Alessio Piastrelli, i bambini ricoverati in ospedale a Perugia e le loro famiglie potranno avere un nuovo spazio funzionale e accogliente. Nella struttura di Terapia intensiva neonatale del Santa Maria della Misericordia è stata realizzata una “Family Room”, per aiutare i familiari di un bimbo ricoverato in Terapia intensiva per vivere la vita dell'ospedale in uno spazio dedicato, recuperando in questo modo il concetto di famiglia. La stanza fa parte di “un processo di innovazioni che permette alla Utin di adeguarsi agli standard europei di assistenza neonatale anche con un nuovo approccio nella rianimazione del piccolo paziente critico fin dalla fase della nascita già in sala parto”, è quanto ha sottolineato il direttore della struttura, Stefania Troiani. La nuova sala di accoglienza per genitori e parenti è stata inaugurata nel fine settimana ed è appunto stata realizzata grazie al contributo di Carolina Cucinelli – figlia del noto imprenditore del cashmere Brunello – e del marito Alessio Piastrelli: i due sposi hanno voluto destinare la somma raccolta in occasione del loro matrimonio per progetti di umanizzazione e innovativa qualità assistenziale. Hanno utilizzato quindi i regali di nozze per allestire e arredare spazi dedicati ai genitori e per l’acquisizione di un lettino speciale per la rianimazione a cordone integro che migliora lo sviluppo neuroevolutivo dei piccoli pazienti.

"Servizio che aiuterà i genitori a superare momenti di sconforto" – Alla cerimonia della donazione erano presenti i genitori di bimbi ricoverati, gli operatori sanitari, il direttore generale e sanitario dell’azienda ospedaliera Emilio Duca e Diamante Pacchiarini. Grande la commozione durante la testimonianza di una mamma di un bambino ricoverato per molte settimane presso la Utin: “Un servizio che aiuterà i genitori a superare momenti di sconforto, di sofferenza e di disagio, perché permette ai familiari di confrontarsi e consolarsi in attesa che le terapie diano i migliori risultati”.

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