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Uccisa a Palermo, Piera Napoli aveva chiamato la polizia un mese prima del delitto

Un mese fa Piera Napoli aveva chiamato la polizia per chiedere aiuto. La donna assassinata dal marito con dieci coltellate aveva provato a chiedere aiuto per una situazione ormai insostenibile, ma non era riuscita a poi a dare seguito alla chiamata con una denuncia. “Non voleva privare i figli della figura paterna” dice chi la conosceva. A Salvatore Baglione è stato contestato l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi: la gelosia.
A cura di Angela Marino
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Un mese fa Piera Napoli aveva chiamato la polizia per chiedere aiuto. "Ma alla fine lei non aveva voluto fare denuncia", lo racconta a Repubblica di una vicina di casa di Piera Napoli, la donna assassinata con dieci coltellate dal marito Salvatore Baglione a Palermo. Alla lite non erano seguite altre richieste. Piera, evidentemente non era ancora pronta per il lungo e doloroso percorso di denuncia. Di contro, Baglione aveva opposto resistenza a lasciare la casa coniugale. In una circostanza, Piera lo aveva spinto fuori di casa e lui era rientrato dalla finestra. "Questo mi ammazza", aveva detto Piera in un'altra occasione.

"Amava i suoi figli più di ogni altra cosa al mondo – scrivono gli amici su Facebook – ed era disposta a vivere con un marito che non amava più pur di non privarli della presenza quotidiana della figura paterna". Sperava in tempi migliori, anche se, secondo amiche e amici, era ormai disillusa. "La vita ci insegna che le persone non sono mai come sembrano", scriveva Piera. E ancora: "Vuoi che ti regalino dei fiori il 14 a San Valentino? Muori il 13".

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I fatti sono andati in scena domenica mattina nell'abitazione della coppia, dove Baglione ha assalito Piera con dieci fendenti, mentre i bambini erano ancora in casa. Dopo il delitto si è ripulito, ha preparato una valigia, accompagnato i figli da sua madre ed è andato in caserma dove ha confessato: "Ho ucciso mia moglie".Ora, la procura contesta l'omicidio volontario, con le aggravanti dei futili motivi, segnatamente per gelosia e della crudeltà nonché della premeditazione.  "Ha inflitto numerose e ripetute coltellate sul viso, sul capo e nel tronco, mediante un coltello che ha una lama di 20 centimetri" ha scritto il pubblico ministero.

Secondo il magistrato Baglione avrebbe dimostrato una particolare aggressività e una allarmante determinazione nelle sue azioni "decidendo di presentarsi ai militari e denunciare l'omicidio soltanto a distanza di alcune ore dal fatto, senza allertare prima la polizia, né chiedere nell'immediatezza soccorso, quindi non facendosi neppure il minimo scrupolo di tentare di salvare la vita della moglie. Preoccupandosi invece in primo luogo di ripulirsi dalle tracce del reato e sistemare le proprie cose".

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