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“Trovati un lavoro, stai tutto il tempo sul cellulare”. E il 23enne uccide la madre a martellate

I carabinieri hanno fermato Imram Ahmad, 23enne di origini pakistane, per omicidio volontario. Ha preso la madre a martellate nella loro casa di Pinerolo. Già domenica la prima discussione col padre. Il movente resta ancora non chiaro.
A cura di Biagio Chiariello
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Al culmine di una lite ha impugnato un grosso martello da lavoro e ha colpito la madre, Rubina Kousar, 45 anni pachistana, uccidendola. Un'arma che Imram Ahmad, 23 anni, aveva ancora in mano, quando i carabinieri e gli agenti della polizia municipale l'hanno bloccato, ieri mattina, poco dopo le 10, a Pinerolo, in provincia di Torino.

Ora il ragazzo è in stato di fermo con l'accusa di omicidio volontario. C'è da dire che già domenica la guardia di finanza era già entrato in quel piccolo appartamento, due camere e cucina, di una palazzina in via Sommeiller 32, nel centro storico, a due passi dal Municipio, per sedare un diverbio questa volta tra il figlio e il padre, Alì Asghar, 44 anni.

La famiglia sembra imputasse al giovane di non volersi trovare un lavoro serio e di passare tutto il tempo al cellulare. E domenica, appunto, l'uomo aveva litigato furiosamente con Imran che lo aveva preso a pugni facendogli saltare un dente. Alcuni vicini hanno sentito la lite quel giorno. Il padre comunque non aveva voluto sporgere denuncia.

Forse, se lo avesse fatto, la tragedia di ieri mattina si sarebbe potuta evitare, ma il movente dell'omicidio resta comunque ancora un mistero. La coppia, che ha un altro figlio in Pakistan, è in Italia da circa 7 anni e non aveva mai avuto problemi. "Sono molto riservati -hanno raccontato i vicini – anche la mamma usciva pochissimo". Quando è avvenuto l'omicidio, in casa c'era invece la figlia 17enne oltre allo stesso padre.

"Sangue, martello, figlio, morta". Sono le uniche parole che il 44enne è riuscito a pronunciare nel suo italiano stentato dopo essersi presentato al comando della polizia municipale di Pinerolo. Quando le forze dell'ordine sono intervenute, per Rubina era già troppo tardi.

Il 23enne è stato fermato dai carabinieri della compagnia di Pinerolo, guidata dal maggiore Alberto Azara, mentre le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Giorgio Nicola della procura di Torino.

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