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Tre punti di innesco, probabile origine dolosa: aperta un’inchiesta sugli incendi di Pescara

La Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’incendio che ieri ha devastato il sud della città, in particolar modo la Pineta Dannunziana e i colli vicini. I Vigili del Fuoco, che sono riusciti a domare le fiamme dopo ore di lavoro, hanno trovato tre possibili punti di innesco. Probabile l’origine dolosa.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura di Pescara ha aperto un'inchiesta per fare luce sul gravissimo incendio che nel pomeriggio e nella serata di ieri ha devastato il sud della città, in particolar modo la Pineta Dannunziana e i colli vicini. I Vigili del Fuoco, che sono riusciti a domare le fiamme dopo ore di lavoro, hanno trovato tre possibili punti di innesco, circostanza che lascia pochi dubbi sulla matrice dolosa dei roghi. Le indagini per ora non hanno fornito elementi utili ad identificare i piromani, ma oggi il pubblico ministero di turno Anna Benigni effettuerà un nuovo sopralluogo al quale forse parteciperà anche il facente funzioni di capo della procura Anna Maria Mantini. "Sicuramente sono stati trovati inneschi che presuppongo la matrice dolosa di questi incendi, ma sarà la magistratura a fare gli accertamenti più accurati attraverso le forze dell'ordine, noi abbiamo un compito tecnico, non la competenza investigativa", ha dichiarato il direttore regionale abruzzese dei vigili del fuoco, Felice Di Pardo, che ha poi precisato: "Le matrici di questo tipo di incendio possono essere colpose alla luce delle alte temperature come pure dolose. È lo standard ma saranno le indagini a far emergere la verità". Insomma, sebbene siano stati trovati degli inneschi non è detto che a scatenare i roghi non siano state le altissime temperature e i forti venti che ieri spiravano sulla città.

Le fiamme hanno lambito anche diverse case costringendo i vigili del fuoco ad evacuare decine di persone. "Abbiamo dovuto evacuare diverse abitazioni e anche stabilimenti balneari a causa del fumo e dei lapilli. Stiamo lavorando con tutti gli uomini disponibili. Il principale avversario è il vento caldo. Con l’elicottero dei vigili del fuoco si sta cercando di limitare i danni", ha dichiarato ieri il sindaco di Pescara Carlo Masci. Almeno cinque persone sono state trasportate in ospedale; tra queste una bambina e due suore che risiedevano in una struttura che si trova nell’area interessata dal rogo. Avrebbero tutte riportato un’intossicazione dopo aver inalato fumo, ma le loro condizioni non sarebbero gravi. Il Comune ha deciso di richiedere lo stato di calamità.

Sono state impiegate numerose pattuglie dei Carabinieri del Comando Provinciale di Pescara e del Comando Carabinieri Forestale. Molti carabinieri sono stati richiamati in servizio per coadiuvare nelle operazioni di spegnimento e per aiutare quella parte di cittadinanza che necessitava di trasferirsi in abitazioni o luoghi di fortuna. Vi sono state due operazioni di evacuazione di conventi occupati dalle suore: nel primo caso, 13 suore, di cui 2 non deambulanti, sono state trasferite dal convento del Monte del Carmelo al centro vaccinale ubicato all’interno del porto turistico di Pescara. I militari hanno trasportato alcune suore con le autovetture di servizio. Il secondo trasferimento è stato effettuato dal convento delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, ubicato in via Palizzi, allo stesso centro vaccinale. Il convento di via Palizzi era completamente circondato dal fumo tanto che alcuni militari, appena dopo l’intervento, sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari e condotti al locale pronto soccorso dell’ospedale di Pescara.

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