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Emergenza incendi, in Abruzzo si indaga sull’origine delle fiamme: roghi anche in Sicilia e Puglia

Continua ad essere grave la situazione in Abruzzo, dove le fiamme stanno devastando gran parte della Regione. Si indaga sulle cause che hanno portato allo scoppio dei roghi e c’è il forte sospetto che la matrice sia dolosa. Anche in Puglia e in Sicilia ettari di terreno continuano a bruciare e si è richiesto l’intervento dalle altre Regioni.
A cura di Annalisa Girardi
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"La situazione è di grande emergenza e siamo mobilitati al massimo delle nostre forze: con la notte la situazione dovrebbe migliorare ma bisogna vedere domattina cosa accadrà e come e se riparte, voglio essere ottimista ma bisogna tenere i piedi per terra, non sarà facile domare i tanti fronti": lo ha detto Felice Di Pardo, il direttore dei Vigili del fuoco nella Regione Abruzzo. Parole da cui emerge la gravità degli incendi che dalla zona a sud di Pescara sono divampati in gran parte del territorio abruzzese.

Intanto si indaga sulle cause che hanno portato allo scoppio dei roghi e c'è il forte sospetto che la matrice sia dolosa. Le forze dell'ordine stanno già svolgendo tutti gli accertamenti del caso, ma secondo quando spiegano fonti regionali, nell'incendio partito da Casalbordino (Chieti) le fiamme si sono propagate ogni 700-800 metri, segno che potrebbe esserci stato l'intervento di un piromane che ha preparato gli innesti. "Sicuramente sono stati trovati inneschi che presuppongo la matrice dolosa di questi Incendi, ma sarà la magistratura a fare gli accertamenti più accurati attraverso le forze dell'ordine, noi abbiamo un compito tecnico, non la competenza investigativa", ha proseguito Di Pardo, spiegando che comunque "le matrici di questo tipo di incendio possono essere colpose alla luce delle alte temperature come pure dolose" e che solo le indagini in corso potranno far emergere la verità.

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"Stiamo vivendo una giornata molto intesa, in particolare nelle province di Pescara, Teramo e Chieti, dove stiamo lavorando senza sosta con un dispositivo notevolmente potenziato con l'invio di squadre provenienti da altre regioni d'Italia", ha aggiunto. Le fiamme avrebbero raggiunto anche i binari e i viaggi in treno sono stati interrotti in diversi punti. Intanto oltre 30 persone a Pescara sarebbero finite in pronto soccorso, ma tra questi non ci sarebbe alcun ferito grave. Per lo più si tratta di persone che hanno riportato lievi intossicazioni dopo aver inalato i fumi dei roghi.

La situazione continua a essere grave anche in Sicilia, dove stanno arrivando aiuti dalle altre Regioni per contrastare gli incendi. La Protezione civile oggi ha segnalato di aver ricevuto 43  richieste di intervento: di queste ben 10 sono arrivate dalla sola Sicilia.

Anche in Puglia la situazione è grave: sono stati superati i mille ettari di superficie bruciata nel barese. A Gravina la situazione più difficile, che Vigili del fuoco, Arif, Protezione civile e carabinieri Forestali, con l'aiuto di Canadair, stanno fronteggiando in queste ore nella Regione. Altri focolai sono però stati registrati anche in Salento e nel Gargano.

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