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Travolto da un albero mentre lavora nel bosco: Luigi muore come il fratello 25 anni prima

Colpito al volto da una pianta, viene sbalzato a quattro metri di distanza e muore sul colpo a causa di un trauma cranico. Tragedia sul lavoro ieri mattina in provincia di Lucca: la vittima si chiamava Luigi Viviani, 47enne di Castelnuovo Garfagnana, operaio e padre di due ragazzi. Il fratello Doriano aveva perso la vita in modo analogo 25 anni fa.
A cura di Biagio Chiariello
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Stava tagliando un albero in un bosco della Garfagnana, ma quando la pianta è caduta si è trascinata con sé un grosso tronco reso precario dal cattivo tempo delle ultime settimane e l'ha travolto, sbalzandolo a quattro metri di distanza: così è morto Luigi Viviani, 47enne di Castelnuovo, operaio della coop Centro Legno Ambiente e padre di due ragazzi adolescenti. L’incidente è avvenuto attorno alle 8,30 a Camporgiano: come riporta Il Tirreno, l'uomo è incaricato di tagliare alcune piante nella frazione di Poggio, località Pollaccio, una zona boschiva a poca distanza dalla strada provinciale di Vagli.

Stando ad una prima ricostruzione dei carabinieri, Viviani e i colleghi non si erano resi conto del grosso albero pericolante che stava in piedi appoggiato ad altre piante.Quando il 47enne ha tagliato un albero nelle vicinanze, ha innescato, inconsapevolmente il drammatico incidente: la pianta gli è caduto addosso, colpendolo violentemente in fronte e al viso, facendolo cadere a diversi metri di distanza. Viviani è morto sul colpo a seguito del trauma cranico. Inutili i soccorsi prontamente intervenuti: la centrale operativa del 118 ha infatti inviato sul posto le ambulanze e i vigili del fuoco, insieme ai tecnici della prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro ma per l’operaio non c’era niente da fare.

Purtroppo per la sua famiglia una disgrazia nella disgrazia. Anche il fratello di Luigi era morto per un incidente sul lavoro 25 anni fa. "Mio padre Doriano – spiega il nipote Stefano Viviani, sindacalista della Cisl, al Tirreno – morì il 12 febbraio del 1996 mentre stava tagliando delle piante. Era una guardia della comunità montana e quel giorno era andato a far legna per la nostra casa sulla strada per Arni: la pianta che stava segando improvvisamente si piegò, andando ad appoggiarsi su un cavo dell’alta tensione. Morì folgorato. Aveva 43 anni, venti più di suo fratello Luigi, che proprio per questa differenza anagrafica lo considerava più un padre che un fratello. Spesso mio zio rimuginava su quell’incidente e purtroppo la vita gli ha regalato una sorte analoga".

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